Due ore di magia nella domenica di “Natale e Periferia 2012”. Misia incanta ancora una volta la città affiancata da artisti internazionali
Sant’Antimo – “Questo è il mio mestiere”. Con questa frase la cantante Misia ha commentato la sua emozione e il fatto di non saper parlare bene in italiano. Ha voluto dire che sa fare la cantante, non la narratrice italiana di eventi che possono capitare ad un’artista. Ma non le mancano l’autoironia e la capacità di far sorridere, come quando ha raccontato il suo incontro con una cameriera nell’hotel che l’ha ospitata prima del concerto nella Chiesa dello Spirito Santo di Sant’Antimo. È la seconda volta che la cantante portoghese viene nella città a nord di Napoli, ma quest’anno la cameriera riconosce l’artista chiedendole se fosse in Italia per turismo o per un concerto. Misia risponde che è venuta in Italia per un concerto e la cameriera domanda: “Canterà al San Carlo?” E Misia orgogliosa: “No, a Sant’Antimo”. Dalle 18:00 alle 20:00, domenica 30 dicembre la voce dell’artista ha incantato la comunità santantimese con toni struggenti che solo la saudade portoghese riesce a trasmettere.
Partendo dal suo repertorio musicale di base, cioè il fado, Susana Maria Alfonso de Aguiar – questo il suo vero nome- ha attraversato vari stili riscuotendo un grande successo tanto è vero che il pubblico ha chiesto il bis finale. Chi è arrivato alle 18:10 al concerto è dovuto rimanere all’in piedi tanto era gremita la chiesa. Certi successi possono essere spiegati in vario modo, ma l’inserimento del concerto nel programma “Natale e Periferia 2012” ha alle spalle l’organizzazione meticolosa curata da Gabriele Capone, direttore della biblioteca santantimese “Mi libro”, come per dire “un nome una garanzia”. Tra una canzone e l’altra l’artista ha tenuto a ricordare il suo percorso di formazione: nata ad Oporto il 18 giugno 1955 da madre catalana ha adottato lo pseudonimo Mísia in ricordo dell’antica regione greca Misia. Ha lavorato come ballerina di cabaret nel Teatro “El Molino” di Barcellona. Ha utilizzato testi di scrittori famosi come Pessoa per le sue canzoni, coltivato altri stili come il bolero o il tango, e cantato in castigliano, catalano, inglese e francese, oltre al portoghese. La città di Sant’Antimo è stata omaggiata con varie canzoni del dialetto napoletano: da “O Sole mio” accompagnata alla chitarra del maestro Fausto Mesolella (chitarrista degli Avion Travel) alla straordinaria “Era di maggio” di Salvatore Di Giacomo.
Con l’artista tunisina e amica M’barka Ben Taleb (partecipante al cast di “Passione”, film di John Tuturro) Misia ha cantato la canzone di Sergio Bruni “Carmela”. Proprio quest’ultima è stata ricantata su richiesta del pubblico dopo che già erano stati fatti i saluti finali e la comunità santantimese era stata avvisata che è stato possibile assistere all’evento gratuitamente grazie agli sponsor. Quasi a suggerire che il Comune di Sant’Antimo quest’anno ha voluto risparmiare, ma non ha voluto rinunciare agli eventi culturali e a momenti di aggregazione per i cittadini santantimesi.
Antimo Verde