Giovani frustrati distruggono bagni, piante, giochi, cancelli. Spese folli ogni anno. Con un atto di indirizzo la giunta esternalizza la gestione ad un privato.
I maggiori interventi sono su giochi, bagni, fontane, piante, cancelli, recinzioni; devastazioni causati da ragazzini tra i 10 e i 16 anni che sfogano le frustrazioni e la rabbia su oggetti e cose. Al timone della villa un soggetto diverso dal Comune. Nei programmi dei partiti, nelle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio, per diminuire il debito pubblico sono previste privatizzazioni di aziende, enti e strutture di interesse storico e artistico. La giunta Fuschino si adegua e tramite una delibera indirizza la gestione e la manutenzione della villa in mano ad un privato o una società. Al momento resta solo un atto di esternalizzare della gestione.
Un progetto che consiste nel concedere al gestore l’installazione e lo sfruttamento commerciale di un attrezzatura di tipo chiosco, da installare all’interno dell’area pubblica al fine di riqualificare il giardino e promuovere la ricreazione e l’aggregazione dei cittadini. Un po’ generico e superficiale, forse è solo la prima fase di un lungo processo che quasi sicuramente porterà critiche e manifestazioni in città. La durata dell’affidamento è prevista per un massimo di sei anni rinnovabili. Al momento sembra solo un idea.
Non esiste un contratto di affidamento: pagheranno le associazioni che vorranno la struttura per una festa o manifestazione? Pagherà chi gioca regolarmente a bocce nel campo esistente? L’ingresso avrà un costo minimo? Gli orari di ingresso e chiusura saranno sempre gli stessi? Le regole impartite dal Comune ai cittadini saranno sempre le stesse? i giochi per bambini saranno a pagamento? Ci vorrà la monetina per andare in bagno? Sarà oggetto di negoziazione la presenza in villa dell’associazione “La villa del sorriso” che collabora da anni con l’amministrazione per la tutela e conservazione del parco? Una cosa è certa, chi entrerà si dovrà accollare le spese ordinarie e straordinarie per mantenere in piedi la struttura.
Il solo chiosco non potrà far fronte alle spese. Per equilibrare i costi di gestione, superiori ai 150.000 euro, bisognerà inventarsi entrate remunerative: minimo 500 euro al giorno. Il privato dovrà non solo pareggiare i conti, e mantenere il parco in uno stato accettabile (altrimenti a cosa servirà esternalizzare?), ma guadagnarci. I cittadini a qualcosa dovranno rinunciare.
Cesare Bizzarro