Il sindaco della cittadina a nord di Napoli azzera la giunta e lancia un guanto di sfida ai consiglieri di maggiornza che hanno approvato una mozione presentata dal consigliere d’opposizione Giuseppe Italia.
Sant’Antimo – Azzeramento della giunta. In una missiva, il cui contenuto è rimasto segreto fino a stamattina, il sindaco di Sant’Antimo Francesco Piemonte ha spiegato il perché di questa scelta. A dieci mesi dalle elezioni, la prima giunta ha lasciato la casa comunale. Il tutto ha inizio lo scorso 19 marzo quando nel corso di una seduta consiliare fu votata all’unanimità una mozione presentata dal consigliere d’opposizione Giuseppe Italia, presidente dell’associazione Agorà. “I consiglieri comunali all’unanimità, durante la seduta dell’assemblea del 19 Marzo, hanno votato una mozione che, di fatto, era in netta contrapposizione con la delibera di Giunta Comunale n. 118 del 17.12.2012 riguardante il piano di dimensionamento delle scuole di Sant’Antimo” si legge nella missiva. Una mozione inattesa così come è stata inattesa la votazione all’unanimità da parte dei consiglieri di maggioranza, poiché “Ho esaminato con particolare attenzione il problema e mi sono impegnato a realizzare una conoscenza approfondita dell’organizzazione e della normativa dell’istituzione scolastica – scrive il sindaco – Il lungo e faticoso lavoro svolto ha costituito l’ossatura della delibera appositamente elaborata, condivisa ed approvata, all’unanimità, nella seduta della Giunta del 17.12.2012, che è stata ritenuta valida, convincente e rispondente sia all’orientamento pedagogico dello Stato Centrale sia alle disposizioni legislative regionali. La mozione, presentata da consiglieri dell’opposizione solo durante la seduta del consiglio comunale ed approvata all’unanimità, ha aperto uno scenario inatteso e mi ha costretto a riflettere sulla scelta compiuta dei consiglieri di maggioranza”.
Uno scenario che forse era immaginabile già dalla passata legislatura, e che in tanti vociferavano. “Si vuole creare un pretesto per spingere il Sindaco alle dimissioni o si intende bocciare l’operato della giunta? Ritengo di aver lavorato con dedizione e nell’interesse dell’intera comunità – prosegue Piemonte nella missiva – quindi lascio ai consiglieri comunali la responsabilità, come prevede la legge, di mettere fine a questa legislatura con le dimissioni contemporanee di almeno tredici di loro ovvero, più semplicemente, con una mozione di sfiducia al Sindaco in consiglio comunale, se pensano che questa sia la strada più giusta e utile al nostro paese. Altresì, credo sia necessario l’azzeramento della giunta, decisione per me difficile e dolorosa ma facilmente comprensibile: i membri dell’attuale giunta, nominata dal Sindaco previa consultazione con le forze politiche, non hanno mantenuto attivo il collegamento con le forze politiche, se questo è il significato politico della bocciatura in consiglio comunale. Ritengo necessario varare un nuovo corso politico che spinga ognuno ad assumere la responsabilità di operare con chiarezza, coerenza e lealtà, senza la spasmodica ricerca del consenso personale ad ogni costo” conclude il primo cittadino.
Dal canto suo Giuseppe Italia dichiara che “Tutta questa storia della lettera fa ridere per non dire piangere. Il Consiglio Comunale è l’organo supremo della politica comunale e se in quella sede si è scelto di votare la nostra mozione è perché probabilmente il popolo avrebbe preferito quelle scelte. Noi di Agorà – prosegue Italia – siamo già pronti alle elezioni e alla leadership del centrosinistra, poiché i nostri punti sono legati al lavoro, a strade da rifare, ad un P.U.C. nuovo, ad una seria tutela dell’ambiente e ad una migliore viabilità, tutte cose a cui questa maggioranza non si dedica minimamente, preferendo il “velinismo” culturale e una politica fatta di giochini di potere” conclude.
Giovanna Scarano