Arzano, rapinatore ucciso Ritrovata l’auto a pochi passi dalla gioielleria

Pasquale Perrotta è arrivato ad Arzano con la sua auto e probabilmente sotto effetto di stupefacenti ha messo a segno il colpo. Le telecamere di video sorveglianza faranno piena luce sulla dinamica.

Arzano – Un rapinatore solitario ed in trasferta, questo sembrerebbe da una prima ipotesi Pasquale Perrotta, il 31enne morto ieri sera perché aveva tentato di effettuare una rapina presso una gioielleria ad Arzano. Le indagini condotte dagli uomini dell’Arma della compagnia di Casoria agli ordini del maggiore Gianluca Migliozzi, hanno portato alla luce un aspetto  importante. Pare che Perrotta, proveniente da Nola, sia arrivato ad Arzano con la propria auto, una Fiat 600, e che l’abbia parcheggiata in una traversa non molto distante dalla gioielleria. A quel punto, visto che in auto gli uomini della Benemerita hanno rinvenuto una dose di metadone; probabilmente sotto effetto di stupefacenti, ha parcheggiato l’auto ed impugnando una pistola scenica priva del tappo rosso si è recato presso la gioielleria “Il gioiello” sita in via Napoli. Una volta giunto dentro, con la pistola ha minacciato il titolare per farsi consegnare l’incasso. A quel punto il proprietario della gioielleria, un 46enne di Casoria, ha estratto la pistola che deteneva  regolarmente e gli ha sparato un colpo al petto. Scopo della rapina, secondo quanto ipotizzato dagli inquirenti era l’incasso della giornata col quale Pasquale Perrotta avrebbe poi presumibilmente comprato altro stupefacente. Solo l‘esito dell’autopsia svelerà se il 31enne quando ha agito sotto l’effetto di stupefacenti.  Ciò che lascia senza parole è il fatto che Perrotta ha pensato di mettere a segno una rapina da solo, parcheggiando l’auto poco distante come se dovesse fare una semplice commissione. Naturalmente per capire la dinamica di quanto accaduto all’interno della gioielleria gli inquirenti stanno visionando le immagini delle telecamere interne del negozio. Sotto esame dei carabinieri ci sono anche i filmati delle telecamere di video sorveglianza poste sia all’esterno dei diversi istituti bancari siti su via Napoli, sia quelli delle telecamere di video sorveglianza posizionate all’esterno della tenenza dei carabinieri distanti circa 200 metri dal luogo della rapina. Tutte ipotesi, che potrebbero portare nuovi elementi alle indagini; mentre resta ancora da chiarire inoltre la posizione del gioielliere. Le indagini accerteranno se  il gioielliere ha agito o meno per legittima difesa.

Giovanna Scarano

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