Sant’Antimo – L’esclusione e la marginalità costituiscono potenti volani dell’economia del crimine. Essi sono i fattori che facilitano il consenso ed il prestigio goduto dai mafiosi nelle aree disagiate. Molti giovani non hanno mai fatto ingresso nel mondo del lavoro, e la mancanza sul mercato dell’occupazione, li spinge verso strade inique. L’Associazione ‘’Agorà-Lavoro, Libertà e Partecipazione’’ da tempo, si occupa di questa tematica. In collaborazione con ‘’Libera- Associazioni, numeri e nomi contro le mafie’’, ‘’Rete per la legalità- Associazioni e fondazioni contro il racket e l’usura ’’ e ‘’Fondazione Antonino Caponnetto’’, operanti sul territorio nella lotta contro la criminalità organizzata, indicono un torneo di ‘’calcio a 5’’ a scopo benefico. Quest’ultimo inizierà il 27 settembre e si concluderà entro la seconda settimana di dicembre, seguirà nei giorni successivi alla finale una festa in cui saranno premiate le varie categorie e si consegnerà la donazione all’associazione ‘’Libera’’. Il torneo sarà composto da quattro squadre che si sfideranno in gare di andata e ritorno in quattro giorni; Accederanno alla fase successiva le prime tre squadre di ogni girone. Le prime classificate, accederanno direttamente ai quarti, mentre le seconde e le terze, tramite sorteggio, si sfideranno in gare ad eliminazione diretta per raggiungere i quarti di finale. Avvicinare i giovani ad una tematica difficile è lo scopo essenziale di questo progetto, oltre, ad aiutare l’associazione ‘’Libera’’ con un contributo, ricavato dal torneo. Il Dott. Antonio D’Amore, responsabile provinciale “Libera”di Napoli, afferma che le principali cause del fenomeno mafioso sono presenti sul nostro territorio soprattutto perché vi è mancanza di cultura. Il primo tema chiave, dunque, è l’istruzione, attraverso l’organizzazione di numerose iniziative e la fitta rete di collegamenti di Libera all’interno delle scuole. Le comunità religiose come fonte di collante sociale e di speranza, sono essenziali. Infine, è importante,usufruire dei patrimoni confiscati alle mafie, per generare lavoro sociale e cooperativo soprattutto agricolo, che rendono possibile iniziative come il ”Pacco alla Camorra’‘, che ha raggiunto oltre 8000 unità vendute. L’ operatività dei giovani membri di Agorà, rivela qualità positive e purtroppo nient’ affatto scontate nei contesti socio-culturali. Intende promuovere fra gli associati ed i cittadini la “cultura” intesa come momento di crescita e di sviluppo morale e sociale della popolazione.
Anna Russo