Durante i lavori di manutenzione della rete fognaria, a soli 40 centimetri di profondità, sono stati rinvenuti altri rifiuti dannosi per la salute. Prevista per domani la “Marcia per la vita”
Caivano – Ancora rifiuti, ancora inquinamento nella Terra dei Fuochi. Sembra essere un “pozzo senza fondo”, nel quale si possono trovare tonnellate e tonnellate di materiale inquinante. Stamani l’ennesimo ritrovamento da parte dei carabinieri della tenenza di Caivano, unitamente ai colleghi del nucleo operativo ecologico di Napoli; impegnati in un servizio di controllo del territorio finalizzato alla prevenzione e repressione di reati in materia d’inquinamento ambientale. In località Sant’Arcangelo in un’area di circa 30.000 metri quadrati adiacente l’impianto di depurazione delle acque reflue urbane di Acerra, durante lavori di manutenzione alla condotta fognaria, hanno rinvenuto, interrati a circa 40 cm di profondità, rifiuti speciali pericolosi e non, in particolare costituiti da plastica, materiale edile di risulta, pneumatici usati, pulviscolo grigio verosimile scoria di alto forno, materiale in cemento amianto, ferro, asfalto, legno e altri rifiuti solidi non meglio identificabili, stimati in circa 36.000 tonnellate di rifiuti. Tutta l’area è stata sequestrata. L’ennesimo ritrovamento a poche ore dalla “Marcia per la vita” prevista per domani 4 ottobre con partenza alle ore 17 dallo stadio comunale di Orta di Atella, comune in provincia di Caserta, per raggiungere il Santuario della Madonna di Campiglione a Caivano, in provincia di Napoli. “Venerdì 4 ottobre preti e laici cammineranno insieme. Senza imbarazzo. Senza divisioni. Dio unisce. Il diavolo divide. Sarebbe bello se anche i nostri medici si affiancassero ai loro pazienti. A quelli che pagano un prezzo altissimo all’ingordigia umana. Preti e laici. Medici e pazienti. Ricchi e poveri. Giovani e vecchi. Uniti. – scrive Don Maurizio Patriciello sulla pagina del suo diario di facebook – Siamo tutti figli di questa nostra terra. Ci siamo lasciati rapinare il meglio. Occorre riprendere il cammino. Individuare i criminali. Condannarli. Impedir loro di colpire ancora. Avranno palazzi e ville. Abiti firmati e conti in banca. Ma criminali restano. Criminali e poveri. Poveri di tutto. Non sanno amare.” conclude.
Giovanna Scarano
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