Il collaboratore di giustizia già nel 1997 raccontò esattamente come venivano sversati in Campania i rifiuti tossici provenienti non solo dal nord Italia ma anche dalla Germania. Oggi cade il segreto su quella audizione. Leggi e scarica il documento.
Napoli – Nel 1997 Carmine Schiavone davanti alla commissione parlamentare d’inchiesta “sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse”, spiega esattamente come avveniva lo sversamento di rifiuti pericolosi provenienti non solo dal nord Italia ma anche dalla Germania. Nel documento, su cui oggi è caduto il segreto imposto all’epoca per “l’alto contenuto esplosivo” il collaboratore racconta di come lo sversamento fruttava circa 700 milioni al mese. Lo smaltimento illegale di ogni singolo fusto di rifiuti tossici fruttava 500 mila lire e ne furono smaltiti “milioni e milioni di tonnellate”. Alcuni fanghi nucleari arrivavano in “cassette di piombo da 50” e a seguire tutto ci pensava un ben organizzato servizio di gestione del territorio. Schiere di ragazzi incensurati muniti di regolare porto d’armi seguivano le operazioni di sversamento. All’occorrenza avevano a disposizione anche divise e palette delle forze dell’ordine. Schiavone durante l’audizione spiega non solo il ruolo dei vari clan della zona e in quale misura fossero coinvolti nell’enorme business ma anche come fosse gestita tutta la politica locale. Controllavano interi comuni del casertano e del napoletano decidendo consiglieri, assessori e sindaci. Il documento anche se datato 1997 è di estrema attualità e a leggerlo viene da chiedersi cosa sia stato fatto fino adesso vista la situazione di estrema emergenza in cui versa tutta la Campania.
Leggi e scarica il documento con le dichiarazioni di Carmine Schiavone
Francesca Del Prete
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