Appuntamento in 1300 piazze italiane con le candele di Telefono Azzurro, i suoi operatori e volontari in campo per un primo momento di incontro, informazione e confronto con le famiglie su un disagio personale e sociale che porta spesso a conseguenze drammatiche.
Telefono Azzurro darà candele per riaccendere la speranza contro il bullismo a fronte di donazioni, e distribuirà nelle piazze anche una guida gratuita preparata per aiutare genitori , bambini e ragazzi a fronteggiare il problema bullismo in costante crescita: lo confermano dati aggiornati allarmanti diffusi da TA insieme a Eurispes sul fenomeno secondo i quali il 79% degli atti di bullismo avvengono a scuola, episodi ai quali hanno assistito il 51% dei ragazzi, ben il 15% ne è rimasto vittima.
Simbolo di Accendi l’Azzurro sarà quindi una candela che verrà donata ai partecipanti a fronte di una raccolta fondi finalizzata nel sostenere tutte le attività dell’Associazione in corso da 25 anni, a tutela dell’infanzia e dell’adolescenza. Telefono Azzurro dunque con i suoi operatori e volontari torna fra la gente per testimoniare il proprio impegno concreto su tutti quei temi, come il bullismo, che mettono in pericolo una crescita serena ed equilibrata di bambini e adolescenti e per mettere in guardia loro e i propri genitori nel riconoscere e affrontare un fenomeno caratterizzato principalmente da soprannomi spiacevoli (nel 60% dei casi); derisione per l’aspetto fisico (47%) ed esclusione dal gruppo (46%).
“Il Bullismo non è un gioco. non è un momento di passaggio che ‘aiuta a crescere’ – avverte Ernesto Caffo, professore di Neuropsichiatria infantile dell’Università di Modena e Reggio Emilia e Presidente di SOS IL Telefono Azzurro Onlus –. Non è un episodio limitato al periodo dell’adolescenza, o a uno spazio fisico, come la scuola, il parchetto cittadino, il quartiere… Il bullismo tra coetanei è un fenomeno sempre più presente nelle vite di migliaia di bambini e adolescenti italiani, espressione di un disagio personale e sociale che porta spesso a conseguenze drammatiche. Un fenomeno che ha assunto negli ultimi anni anche forme più insidiose, che passano attraverso un uso distorto del web e dei social network. Espressione di una violenza che genitori, insegnanti e realtà educative faticano a intercettare, e di fronte alla quale si trovano sprovvisti di strumenti e competenze per agire”.
“L’esperienza maturata in anni di attività e il confronto internazionale con esperti in materia indicano che il fenomeno deve essere contrastato soprattutto attraverso la prevenzione – continua Caffo -. Promuovendo corsi di sensibilizzazione e formazione che coinvolgono insegnanti, genitori e pediatri; realizzando progetti nelle scuole con bambini e ragazzi – anche attraverso la peer education (educazioni tra pari); informazioni e consigli attraverso la rete, Telefono Azzurro contribuisce a contrastare il bullismo e a promuovere un utilizzo più sicuro di internet tra bambini e ragazzi.
Il bullismo infatti ha trovato in Internet e nei social network un terreno molto fertile per affondare le sue radici e crescere in maniera incontrollata e invisibile. Il bullismo è sempre più “cyber” con l’utilizzo delle nuove tecnologie di informazione e di comunicazione utilizzate per arrecare danno a una persona, in modo ripetuto nel tempo. Sempre secondo indagini di TA e Eurispes condotte sugli studenti italiani risulta che addirittura il 20% dei ragazzi ha trovato proprie foto imbarazzanti online, il 23,6% ha trovato informazioni false sul proprio conto.
La “chiamata in piazza” di Telefono Azzurro vuole essere dunque un primo momento di incontro e confronto con le famiglie e l’occasione per raccontare gli strumenti attraverso i quali l’Associazione da anni opera su questo fronte: a partire dall’ascolto – con una linea telefonica 19696 e una chat dedicata – alle attività di prevenzione svolte direttamente nelle scuole, fino a momenti di formazione e informazione rivolti a insegnanti e genitori, e a iniziative di educazione partecipata che coinvolgono direttamente bambini e adolescenti.
I 4 miti da smentire sul bullismo
1) Il bullismo esiste solo nei contesti degradati: Non è vero. Il bullismo può esistere in tutti i quartieri, in tutte le città, in tutti i contesti sociali o culturali, anche se cambiano le forme. Ci sono luoghi dove le aggressioni fisiche sono molto diffuse, altri contrassegnati dalle prese in giro o dalle esclusioni. Ma la natura del bullismo non cambia.
2)Il bullismo rende i ragazzi più forti: È forse il luogo comune più diffuso sul bullismo. E quello che fa più male. Perché è la dimostrazione di come gli adulti sottovalutino la situazione di disagio e violenza in cui precipita un adolescente
3)Il bullismo è sempre esistito, è una cosa normale, vero. Purtroppo il bullismo è sempre esistito. Ma oggi la violenza dei bulli utilizza canali più infidi, ed estremamente più potenti: il web e in particolare i social network, dove gli adolescenti (ma anche i loro genitori) sono ancora più indifesi.
4) Il bullismo è una cosa da maschi : Falso. Sono sempre più numerose, invece, le ragazze coinvolte in casi di bullismo. O perché vittime della violenza e della maldicenza di coetanee, o perché vittime di ricatto sessuale e di episodi di sexting, dove sono sempre la parte più vulnerabile.