Controlli a tappeto nel napoletano. Sigilli a due opifici e ad un laboratorio clandestino

Napoli – Continuano senza sosta i controlli in tutta il napoletano per arginare il fenomeno dello sfruttamento sul posto di lavoro. Difatti a seguito del ritrovamento in strada di grossi sacchi contenenti scarti tessili, i carabinieri hanno scoperto due opifici clandestini ed un laboratorio clandestino. A Marigliano i carabinieri dopo aver rinvenuto 23 sacchi contenenti scarti di lavorazione tessili abbandonati in strada, sono riusciti ad individuare il luogo di provenienza. Gli scarti appartenevano ad un laboratorio sito in via Vittorio Veneto a Marigliano gestito da due commercianti, un 43enne di Pollena Trocchia, ed un 41enne di Somma Vesuviana. dai controlli è emerso che il laboratorio è stato realizzato in uno scantinato di circa 150 mq e veniva usato per il taglio di tessuti. Nel corso di sopralluogo sono stati rinvenuti 325 sacchi del peso di circa 30 kg  l’uno,  uguali a quelli trovati abbandonati, un macchinario per il taglio di tessuti e vario materiale tessile pronto per la lavorazione. Il locale è stato sottoposto a sequestro così come il macchinario rinvenuto, mentre le 10 tonnellate di rifiuti sono stati consegnati agli organi preposti per il corretto smaltimento. A Somma Vesuviana invece  i carabinieri  hanno  fatto irruzione in un immobile su via Monaciello composto da piano terra e primo piano. Al piano terra i militari hanno trovato 5 cittadini cinesi che stavano procedendo al confezionamento in serie di jeans con  turni interminabili che si alternavano tra la notte ed il  giorno, a tal punto che il piano superiore era stato attrezzato a dormitorio, dove sono trovati ben 16 letti. Il tutto in pessime condizioni igienico sanitarie e senza l’osservanza delle norme previste per la sicurezza sui luoghi di lavoro, come accertato insieme a personale dell’Asl Napoli 3 fatto intervenire sul posto. Con l’ulteriore intervento, degli impiegati  dell’ufficio tecnico comunale è stato inoltre  scoperto che il manufatto era stato realizzato senza alcuna delle autorizzazioni previste. La titolare, una 50enne del luogo, e’ stata denunciata. Il manufatto è stato sottoposto a sequestro insieme a ben 3.000 jeans già pronti per l’immissione sul mercato e a 10 macchine per cucire e 10 smacchiatrici di tessuti. A Poggiomarino infine, i carabinieri hanno fatto irruzione  in un opificio clandestino sito in via Vicinale Giugliano, insieme a colleghi del nucleo operativo del gruppo Tutela Lavoro di Napoli. Un cinese 50enne amministratore unico di una ditta per la produzione e il confezionamento di abbigliamento e’ stato denunciato per violazioni in materia di igiene e sicurezza. L’opificio e’ stato sottoposto a sequestro per violazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro, in quanto  era stato clandestinamente messo all’opera in un seminterrato di circa 200 mq, dove vi erano 31 macchine per cucire e 5 sacchi contenenti scarti di lavorazione tessile in attesa di  essere smaltimento. Accertata la presenza di tre lavoratori “a nero”   che operavano senza contributi previdenziali e assistenziali,  al titolare sono state contestate decine violazioni per un totale di circa 250.000 euro di multa  L’attività imprenditoriale e’ stata sospesa.

Francesca Del Prete

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