Reggente clan Marino. Arrestato uno dei 100 latitanti più pericolosi d’Italia

Angelo Marino

Napoli – Nelle prime ore di questa mattina, gli agenti della sezione catturandi della squadra mobile di Napoli e del servizio centrale operativo, hanno tratto in arresto Angelo Marino, inserito nella lista dei 100 latitanti più pericolosi d’Italia, destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal tribunale di Napoli per il duplice omicidio Montanino- Salerno avvenuto nel 2004 da cui ebbe inizio la faida tra il clan Di Lauro e gli Scissionisti. L’uomo latitante dallo scosro Luglio, grazie ad appostamenti e pedinamenti, è stato scovato in una villa monofamiliare sita in via Caserta a Castelvolturno. Era lì con l’attuale compagna e cinque dei sette figli, riunitisi tutti per le festività. Difatti seguendo proprio gli spostamenti delle persone e lui care, è stato possibile individuare dove poteva essere nascosto. All’arrivo degli agenti, Marino stava dormendo e vistosi circondato si è arreso senza opporre resistenza. L’uomo è ritenuto il reggente del clan Marino, carica acquisita a seguito dell’omicidio del cugino Gaetano Marino, ucciso a Terracino nell’estate del 2012, e dell’arresto di Gennaro Marino detto Mekkey, avvenuto lo scorso luglio. l clan Marino, è cuna delle organizzazioni criminali più agguerrite nella lotta contro il clan Di Lauro, e nel corso dell’ultima faida del 2012 si era schierato a fiando del gruppo “Vanella – Grassi” contro la compagine criminale “Abete – Abbinate – Notturno”. Il clan Marino ha tutt’ora il controllo e l’egemonia sullo spaccio di sostanze stupefacenti nel rione delle case Celesti di Secondigliano e , secondo quanto emerso darecenti acquisizioni investigative, vanta canali propri di approvvigionamento. Angelo Marino, anche durante la sua latitanza, conduceva un tenore di vita agiato, beneficiando di connivenze e complicità; difatti è stato trovato in possesso di una carta di identità falsa sulla quale sono in corso accertamenti. Proseguono ora le indagini tese ad individuare i favoreggiatori della latitanza. 

Giovanna Scarano

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per inviarti pubblicità e servizi in linea con le tue preferenze. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie.