Sant’Antimo (NA) – La Pro-Loco di Sant’Antimo ancora una volta partecipa al programma socio – culturale, patrocinato dal comune santantimese con mostra peculiare per la presenza delle arti femminili e della pittura in miniatura. Grande novità della mostra sono le creazioni artigianali di Tommasina Verde, che si cimenta oramai da adolescente nei lavori con ferri, presente con i suoi lavori in filè e con sottane, abiti, camicie da notte dell’Ottocento appartenuti ai suoi bisnonni, un vero cameo per i visitatori appassionati della storia del costume dei secoli passati. Il maestro Cipriano Di Stefano ricorda con un abbozzo di un sorriso, tra nostalgia ed orgoglio, i suoi lavori più rinomati, come gli affreschi dei palazzi toscani : “Ho affrescato i più importanti palazzi toscani e ho maturato la mia pittura frequentando la scuola fiorentina. Mi definiscono il pittore della sabbia proprio perché adopero la sabbia per dipingere”. Da qualche anno sono ritornato a Sant’Antimo per amore del mio paese e dei miei concittadini, anche per dare un contributo, per quanto mi sarà possibile, alla rinascita culturale di Sant’Antimo, assopito, purtroppo, negli ultimi anni, ma che rimane fonte di ispirazione per noi artisti. Suoi i dipinti “Il buon Pastore” e “La bella Italia”. Raffaele Stefano : “Amo la definizione che i miei estimatori mi attribuiscono solitamente, l’artista del riciclo. Ebbene sì, riutilizzo materiale, che dovrebbe essere riciclato, per i miei quadri e cerco rappresentare due forze che si oppongono continuamente, la vita e la morte”. Antimo Coppola : “ Sono un artista autodidatta, la mia arte è il prodotto della mia anima, travolta come il mare in tempesta e i soggetti sono autobiografici “Il sogno sfuggente”,“Morfeo” “Autoritratto”. Giuseppe Pedata : “ Prediligo cimentarmi nell’ arte della miniatura, con pochi centimetri di tela si possono raccontare squarci di vita quotidiana. I miei dipinti più caratteristici: Il lavatoio. I mestieri. Giuseppe Terrracciano : “ Sono sempre i critici a darti un’etichetta, per loro sono un impressionista per l’utilizzo di luce e colore. Mi ritengo un uomo qualunque che con la pittura cerca di risvegliare gli animi sopiti, soprattutto nel mio paese, non a caso l’ opera che più mi rappresenta è “Primavera”. Celeste Maisto: “Ho frequentato l’accademia delle belle arti a Napoli per anni, anche per la presenza di grandi maestri- artisti che mi hanno guidato, con l’arte, a plasmare le mie passioni più profonde. Le tematiche maggiormente affrontate sono la lussuria più sfrenata, incontenibile, la materialità che vince la spiritualità”. Antonio Ceparano: “Ho dedicato tutta una vita all’arte e resta per me una ragione di vita, il mio lavoro e la pittura stessa è la mia autobiografia. Sono vincitore di mostre pittoriche sin da giovanissimo”. Presente alla mostra con l’opera di tono caravaggesco “Natura morta”. Ritengo che la mostra sia una speranza per il nostro paese: possa rialzarsi dalle sue ceneri, proprio partendo dall’arte e la presenza di tanti santantimesi, e non solo, è già un buon segnale.
Angelantonio Coppola
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