Redazione
Circa mille firme raccolte per chiedere lo scioglimento del consiglio comunale infangato dall’arresto del sindaco Di Santo
Anche l’on. Pina Picierno e la senatrice Rosaria Capacchione hanno aderito all’iniziativa
Grande partecipazione all’iniziativa promossa dai Giovani Democratici di Sant’Arpino che sono scesi in piazza, domenica 12 gennaio, per chiedere lo scioglimento del consiglio comunale, riscuotendo l’appoggio ed il sostegno morale dei Consiglieri Comunali Adele D’Angelo, Caterina Tizzano, Elpidio Iorio, Elpidio Maisto e del circolo locale di Sinistra Ecologia e Libertà. Al fianco dei Gd e a difesa della legalità, dopo i fatti che vedono il sindaco Eugenio Di Santo agli arresti domiciliari dallo scorso 22 dicembre, sono giunti a Sant’Arpino anche Raffaele Vitale, Segretario Pd Provincia di Caserta, Marco Villano, Commissario
Pd Sant’Arpino, Stefano Graziano, Coordinatore politico della cabina di regia di Enrico Letta, Lucia Esposito, Dirigente Pd casertano, Pasquale Fiorenzano, Coordinatore politico Gd Provincia di Caserta. Mentre l’on. Pina Picierno e la senatrice Rosaria Capacchione hanno aderito all’iniziativa dichiarando il proprio sostegno anche se impossibilitate ad esserci per improrogabili impegni istituzionali.
Più di ottocento le firme raccolte. Tanti i santarpinesi che, con un grande tam tam in appena due giorni, hanno espresso la loro indignazione per difendere la storia e la reputazione della propria città e la dignità della gente, balzate alle cronache nazionali per episodi di malaffare ed esempi di cattiva amministrazione.
Soddisfazione hanno espresso i dirigenti dei Gd locali e provinciali: “È solo l’inizio – hanno dichiarato – di una serie di iniziative promosse per ripristinare la sana politica e restituire a Sant’Arpino e ai santarpinesi l’onorabilità che meritano. E finché questo non accadrà non smetteremo di chiedere a gran voce, a tutti gli organi competenti, di intervenire a difesa della vituperata legalità, ancora fortemente a rischio se resta nelle mani di questo manipolo di pseudo amministratori”.