Roma – Bilancio nero per la stagione di caccia che si chiude ufficialmente a fine gennaio: “un’assurda carneficina, una stagione ‘Fantozziana’ oggi come ieri – afferma la LAV – Cacciatori armati fino ai denti, una strage di animali, danni incalcolabili all’ambiente, vittime tra i cacciatori e tra la gente comune: 56 vittime per armi da caccia e cacciatori da settembre ad inizio dicembre, 4 morti e 16 feriti tra la gente comune, secondo un bilancio ancora del tutto parziale dell’Associazione Vittime della Caccia. Ma nonostante la stagione di caccia si chiuda formalmente il 31 gennaio, non c’è comunque pace per gli animali selvatici, moltissimi continuano infatti ad essere uccisi per tutto il corso dell’anno: le volpi con i loro cuccioli, nutrie, daini, caprioli, colombi cadranno a migliaia sotto il piombo dei cacciatori, il più delle volte senza alcuna motivazione scientifica se non il chiaro intento della classe politica di raccogliere i voti dei cacciatori.” “Una vera e propria guerra, che nella sua tragica realtà ad ogni stagione richiama alla memoria proprio il ragioniere Fantozzi nella sua caricatura del cacciatore e della battuta di caccia (http://www.youtube.com/watch?v=eCtErTvgono), memorabile interpretazione anni ’70 dell’attore Paolo Villaggio nel film “Il secondo tragico Fantozzi”. Già allora questo film evidenziava le assurdità dell’attività venatoria, il massiccio uso di armi e l’odioso libero accesso dei cacciatori nei terreni privati altrui – dichiara Massimo Vitturi, responsabile LAV settore Caccia e Fauna selvatica – a cui negli ultimi decenni si aggiungono le sistematiche stragi per la caccia cosiddetta di selezione e la caccia mascherata da deroga, censurata dall’Unione Europea. Basta fare la guerra agli animali! L’unica consolazione è che la caccia non è più un fenomeno di massa come 30-40 anni fa, infatti dagli anni ’80 ad oggi i cacciatori si sono dimezzati arrivando a circa 700mila unità.” Tra le violazioni di legge commesse più di frequente dai cacciatori: abbattimento di fauna non cacciabile, caccia con modalità diversa da quella prevista (es. mezzi non consentiti), caccia in ATC diversa da quella di residenza venatoria, caccia a distanza da abitazioni, strade o luoghi di lavoro, inferiore a quella prevista dalla legge, caccia con documenti non in regola, caccia con utilizzo del cane da riporto (non ammesso nelle giornate di preapertura). La gravità delle violazioni di legge è confermata dai controlli svolti dal Corpo Forestale dello Stato: dal gennaio 2010 a settembre 2012, per citare i dati più recenti, sono stati accertati 2.246 reati, concentrati soprattutto in Puglia, Lombardia e Campania, dove rispettivamente sono stati 366, 350 e 278 i reati contestati. Le persone denunciate sono state 1.567. Gli arresti sono stati 12, le perquisizioni effettuate 513. Sono stati accertati, inoltre, oltre 5 mila illeciti amministrativi per un importo totale delle sanzioni notificate pari a circa 1 milione di euro.
La LAV sottolinea che la caccia, oltre alla strage di animali provoca:
• l’estinzione generale o locale di alcune specie e la rarefazione di altre;
• l’alterazione degli equilibri ecologici naturali;
• la diffusione di malattie, come il saturnismo (avvelenamento da piombo degli uccelli che ingeriscono i pallini) e gravi sofferenze agli animali feriti.
C.S.