Screditati dalle aziende italiane i prodotti della Terra dei Fuochi. Interviene la Task Force Pandora

Napoli – Alla luce di quanto pubblicato sugli organi di stampa riguardo alla decisione di alcune grandi aziende alimentari di non comprare i prodotti provenienti dalla Campania, il comitato scientifico Pandora ha ritenuto opportuno dare un  contributo alla problematica per cercare di portare un po’ di chiarezza nelle informazioni e nelle azioni sulle problematiche ambientali che stanno interessando la  regione. ” Conosciamo bene la drammatica condizione dell’inquinamento ambientale in Campania, ma ci sentiamo di difendere un comparto, quello agro-alimentare, che rischia di essere messo in ginocchio da una campagna di informazione quantomeno approssimativa, spesso ingiustificatamente allarmistica e dalle conseguenze socio-economiche potenzialmente nefaste – dichiara Paola Dama, fondatrice del comitato scientifico Pandora –  Nel documento unico condiviso abbiamo riportato chiaramente quanto segue: […] 4) in Campania, come in tutta Italia, vige un sistema di controlli sugli alimenti attuato da enti che hanno l’obbligo di lanciare l’allerta nel caso si riscontrino situazioni potenzialmente pericolose. Una parte rilevante delle produzioni viene acquistata dalla grande distribuzione commerciale, che effettua controlli sistematici, particolarmente severi. In aggiunta a questo sistema di sorveglianza in Campania sono state fatte anche campagne di analisi straordinarie che non hanno, ad oggi, riscontrato alcuna situazione di allarme sui nostri prodotti ortofrutticoli e zootecnici. […] Pertanto, nel quadro attuale dei controlli, non occorrono certificati e analisi straordinarie a supporto dell’edibilità e della sicurezza alimentare. Tuttavia – prosegue la d.ssa Dama in una nota stampa –  al di là delle specifiche situazioni di inquinamento che riguardano non solo la Campania ma l’intero Paese, l’immagine ambientale della nostra regione è compromessa principalmente dalla vergognosa presenza diffusa di rifiuti lungo le strade pubbliche e private, soprattutto nelle provincie di Napoli e Caserta, e crediamo, ancora di più, dalla continua ed incessante pratica dei roghi tossici che, come Task Force Pandora, abbiamo denunciato anche nel già citato documento unico: […] 3) la situazione dei roghi tossici nella cosiddetta “Terra dei Fuochi”, ovvero la pratica di bruciare pneumatici e rifiuti, è molto grave in quanto può produrre una considerevole quantità di fumo, monossido di carbonio e tossine, come idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e diossine, ovvero sostanze cancerogene ed interferenti endocrini che, all’interno dell’organismo, sono in grado di interferire con le normali funzioni neuro-ormonali e le funzioni dell’asse riproduttivo; chiedendo fermamente, a tutela del territorio e dei suoi abitanti, di: […] c) ripristinare il funzionamento delle stazioni di campionamento dell’aria dell’ARPAC in tutta la regione, pretendendo trasparenza nella raccolta dei dati di monitoraggio. Inoltre, è necessario infittire la rete di monitoraggio della qualità dell’aria nei siti particolarmente esposti come la cosiddetta “Terra dei Fuochi” per valutare le polveri che si creano dai roghi e verificare se sono presenti anche sulle colture; la Regione Campania deve rispondere alla cittadinanza in merito al D.lgs. 155/10, per la misura della qualità dell’aria per garantire la salute della popolazione. E’ necessaria inoltre la caratterizzazione delle componenti del particolato atmosferico per individuare la fonte che produce il maggiore inquinamento e mettere in essere, urgentemente, tutti gli interventi utili alla riduzione immediata delle emissioni tossiche e nocive. Chiediamo – cocnlude –  a tutti i responsabili, pubblici e privati, dei controlli e delle azioni di salvaguardia di vigilare con la massima attenzione e, nei casi sospetti, di approfondire le indagini e segnalare le eventuali anomalie alle autorità competenti”. Il gruppo di studio della Task Force Pandora, costituito da tecnici e scienziati indipendenti; mette a disposizione le proprie professionalità  al fine di raccogliere e valutare con attenzione tutte le certificazioni agro-alimentari, sia quelle che evidenziano valori entro la norma, sia quelle che eventualmente segnalano valori che eccedono i valori soglia e i limiti di rischio.  I dati raccolti si aggiungeranno a quelli già esistenti nella banca dati che il gruppo di scienziati sta collezionando, in modo da poterli mettere a sistema fornendo informazioni utili sulla situazione ambientale e sulle produzioni alimentari presenti sul territorio.  I dati e le informazioni disponibili possono essere inviate al seguente indirizzo e-mail: dmapla@gmail.com.

C. S. 

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