Chiamato in diretta per spiegare il perchè dei mancati sconti sull’ autostrada che attraversa Napoli e parte della provincia e che è l’ unico asse viario interno ad una città in tutta Europa a pagamento l’ ex ministro democristiano ,condannato ad 1 anno e 8 mesi di reclusione per finanziamento illecito ai partiti nel Processo ENIMONT e a due mesi di reclusione per corruzione patteggiate nel 2002 nell’ambito dell’inchiesta sui fondi neri Eni, non ha voluto dare risposte.
Alla successiva domanda di fare una diretta radiofonica in studio per spiegare e motivare ai cittadini gli aumenti del pedaggio e la scelta di non praticare sconti solo per gli utenti di Napoli Pomicino ha risposto che lui vivendo a Roma solo di rado passa per Napoli ed ha altro a cui pansare.
Infine infastidito dalle domande su quanto guadagna per venire poche volte in città a gestire la Tangenziale l’ ex ministro ha attaccato il telefono.
“Questa ennesima vergogna della Tangenziale che negli ultimi anni ha aumentato di circa il 50% il pedaggio per i napoletani fuori da ogni regola o statistica – dichiarano Simioli e Borrelli – non può restare impunito. Pomicino amministra da Roma questa importante arteria facendo pagare un ticket assurdo ai napoletani che vengono discriminati due volte. Infatti sono gli unici in Europa a pagare un pedaggio per una strada interna alla città equiparata ad un’ autostrada ma anche gli unici a non beneficiare degli sconti previsti per tutti gli altri utenti delle autostrade italiane. Per questo abbiamo deciso di fare causa a Pomicino per disparità di trattamento e chiediamo al Ministro competente di porre rapidamente rimedio a questa palese ingiustizia”.
CS