Arzano (NA) – Commozione e tanta rabbia, ai funerali di Vincenzo Ferrante il 29enne ucciso per sbaglio mercoledì scorso in un agguato nel centro “Solero”. In occasione dei funerali, celebratisi stamattina nella Chiesa di Sant’Agrippino sita in piazza Cimmino, il sindaco Giuseppe Fuschino ha dichiarato lutto cittadino. Un paese sprofondato nell’angoscia, che si è stretto attorno alla famiglia di Vincenzo. La Chiesa era gremita di cittadini, tantissimi anche i giovani che hanno gridato la loro voglia di riscatto. Accorata l’omelia del parroco Luigi Bosso, che non solo si è fatto carico dell’indignazione di tutti gli arzanesi, ma che non ha potuto fare a meno di ricordare Vincenzo come un “giovane per bene e sempre educato”. “Siamo vittime di un cancro, che in questo caso è la camorra -ha dichiarato don Bosso – e non è giusto. Dobbiamo ribellarci, non dobbiamo far si che questo male abbia il soppravvento, il tutto sempre con l’aiuto di Dio”. Nel corso del sermone il parroco ha letto parte del discorso che il beato Papa Giovanni Paolo II lesse in un incontro ad Agrigento nel 1993. “I colpevoli che portano sulle loro coscienze tante vittime umane debbono capire che non si permette di uccidere degli innocenti. Dio ha detto una volta: Non uccidere. Non può l’uomo, qualsiasi uomo, qualsiasi umana agglomerazione, qualsiasi mafia – ed il parroco ha aggiunto anche camorra – , cambiare e calpestare questo diritto santissimo di Dio. Infine il parroco rivolgendosi ai killer usa le stesse parole di Giovanni Paolo “mi rivolgo ai responsabili: convertitevi! Un giorno verrà il giudizio di Dio!” Una cerimonia composta, rotta dal pianto dei familiari, al momento della benedizione del feretro prima di uscire. All’esterno tanta commozione, gli amici hanno accolto Vincenzo con palloncini bianchi ed azzurri, e con uno striscione sul quale vi era scritto “Vincenzo Ferrante tu l’ennesima vittima della camorra. Ma ora basta vogliamo giustizia. Resterai nei cuori di tutti noi”. Una morte che lascia senza parole, giovanissimo, Vincenzo lascia una moglie e due bambini. Una famiglia distrutta dal dolore, reso insopportabile ancora di più perché Vincenzo si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato. Tanto tempo dovrà passare affinché la famiglia possa metabolizzare la sofferenza che li ha pervasi e, così come ha affermato il parroco durante l’omelia, sopperire alla mancanza di Vincenzo con l’amore senza cercare la vendetta.
Giovanna Scarano