Casandrino (NA) – Scia di morti bruciati nel napoletano. Non si arresta la guerra di camorra che da settimane sta seminando panico a nord di Napoli con i roghi di corpi bruciati. L’ultimo ieri sera verso le 19 in via Lavinaio a Casandrino, il quinto in ordine di tempo. Poco distante, in via Borsellino c’era una pattuglia dei carabinieri in posto di blocco, ed un passante li ha allertati che in una stradina poco distante un auto stava bruciando. giunti sul posto i carabinieri si sono resi conto che nell’auto c’era qualcosa ed hanno allertato immediatamente i vigili del fuoco. Dopo aver domato le fiamme c’è stato il macabro ritrovamento. L’ennesimo corpo carbonizzato, l’ennesimo regolamento di conti. Quella che si è scatenata è una vera e propria guerra tra clan, ed il motivo è quello del controllo del territorio per lo spaccio. L’auto data alle fiamme è una Fiat Grande Punto di proprietà di un pregiudicato di Afragola residente nel Rione Salicelle, che ascoltato dagli investigatori ha dichiarato di non essersi reso conto che l’auto era stata rubata. L’identità della vittima, che stando ad alcune indiscrezioni pare fosse di Afragola; non è stata ancora resa nota. Non sono ancora chiare le dinamiche, ma la serie di omicidi lasciano pensare che non si tratta più di un regolamento di conti all’interno di una famiglia criminale, ma un “botta e risposta” da parte di due grandi rivali che si contendono lo spaccio. Anche i luoghi del ritrovamento degli ultimi due corpi, Grumo Nevano e Casandrino, pare abbiano un perchè. Nelle due province di Napoli, tutti i boss di camorra sono pentiti, non vi sono reggenti che avrebbero potuto ricevere un ipotetico sgarro. Una guerra di dominio in atto, che potrebbe purtroppo, seminare altra morte.
Giovanna Scarano