Napoli – Falsificavano documenti d’identità per truffare le ignare vittime prelevando ingenti somme di denaro dai conti correnti. Nelle prime ore della mattina, a Napoli e Caserta, a conclusione di un’articolata attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli, dai carabinieri del comando provinciale di Napoli hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari, emessa dal giudice perle indagini preliminari presso il Tribunale di Napoli, nei confronti di 25 persone di cui 9 sottoposte alla misura cautelare in carcere, 4 agli arresti domiciliari e 12 con obbligo di dimora nel comune di residenza; ritenuti responsabili a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, produzione ed uso di documenti di identità falsi e alla sostituzione di persona. Le attività investigative, condotte dai militari del nucleo operativo della compagnia Napoli centro, hanno avuto inizio nel gennaio 2012, a seguito di una segnalazione di tentata truffa pervenuta dal nucleo carabinieri in servizio presso la Banca d’Italia, a Napoli. La complessa attività di indagine ha consentito di individuare un sodalizio criminale i cui componenti, con l’utilizzo di dati personali di ignari pensionati per invalidità civile, sottratti da un dipendente dell’INPS di Caserta, falsificavano i documenti d’identità delle vittime, che utilizzavano poi per sostituirsi a loro e prelevare, dai rispettivi conti correnti, ingenti somme di denaro. L’associazione per delinquere era basata su un’organizzazione gerarchica capeggiata da un soggetto, già agli arresti domiciliari per reati analoghi, il quale si avvaleva, tra gli altri, di un dipendente dell’INPS dì Caserta, addetto presso l’ufficio provinciale pensioni ed invalidità civile e preposto per ottenere i dati personali di invalidi civili quali coordinate bancarie e dati anagrafici; di un falsario che si adoperava per la fabbricazione di documenti di identità falsi. A far parte dell’organizzazione anche i cosiddetti “operativi”, coloro che si fingevano pensionati ed entravano nelle agenzie di credito, presso filiali di banche situate a distanza dal luogo di residenza delle vittime, dove i correntisti non erano persone note ai bancari, per procedere ai prelievi. Gli ingenti prelievi oltre ad essere fatti in campania, sono stati eseguiti anche Toscana, Lazio, Umbria, Marche, Emilia Romagna e Lombardia. Le indagini hanno consentito di individuare almeno 64 vittime, per un danno stimato di oltre 300 mila euro e. Gli inquirenti hanno sottoposto a sequestro il sofisticato laboratorio destinato alla produzione illecita di documenti, inoltre sono state tratte in arresto, in flagranza di reato, 13 persone ritenute responsabili del reato di utilizzo di documenti di identità falsi, nell’atto di compiere le truffe presso vari istituti di credito. Nel corso della retata, i militari dell’Arma hanno effettuato anche diverse perquisizioni a soggetti ritenuti vicini al sodalizio criminale.
Giovanna Scarano
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