Ogni mese Maresca ed altri magistrati saranno ospiti in diretta radiofonica per mantenere un filo diretto con la popolazione.
“Dobbiamo racontare anche il positivo nella lotta alla criminalità. Ad esempio – ha spiegato agli ascoltatori il giovane magistrato protagonista di diverse inchieste contro i Casalesi – abbiamo registrato ultimamente che le nuove famiglie camorristiche hanno paura degli imprenditori e di coloro che li denunciano. In diverse intercettazioni abbiamo riscontrato che i clan hanno un vero timore per queste persone da cui tendono a stare alla larga per non avere problemi. Allo stesso tempo devo purtroppo riscontrare con amarezza che molti camion di rifiuti tossici e nocivi per la salute sversati nella Terra dei Fuochi hanno agito indisturbati grazie all’ignavia di tanti cittadini che pur sapendo cosa stava succedendo hanno deciso di non denunciare per non avere fastidi. Il dramma dell’ interramento di questi rifiuti però riguarda tutta l’ Italia e non solo la Campania. Il sostegno culturale alla camorra inizia dalle piccole cose, ad esempio dal gettare i rifiuti fuori dagli orari o dai luoghi previsti dalle ordinanza sindacali. Troppe persone pensano di avere solo diritti e nessun dovere e comportandosi male aiutano la diffusione della mentalità criminale”.
Infine Maresca ha lanciato una sfida al Governo.
“In Italia – ha spiegato – ci sono 11mila immobili confiscati alla malavita per un valore di circa 13 miliardi di euro. Questi beni dovrebbero essere messi subito all’ asta per permettere allo Stato di monetizzare facendo capire alla criminalità e alla popolazione che non solo siamo in grado riprenderci quello che illegalmente ci viene tolto in modo illegale ma che sappiamo anche metterlo a reddito a favore della collettività”.
Maresca infine ha annunciato la nascita di un osservatorio sulla legalità in Campania che sarà presentato sabato ad Ischia assieme al procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti e all’ avvocato Gennaro Tortora.
CS