Lettera aperta alla gente di S.Antimo
Grazie del sostegno, uniamoci per la dignità e la giustizia
Cari amici e amiche, fratelli e sorelle nostre
Siamo i lavoratori immigrati e denunciamo la schiavitù a cui siamo costretti. Infatti, padroni senza scrupoli ci fanno lavorare oltre 14 ore al giorno per uno stipendio da fame, speculando sulla nostra miseria, sul fatto che non abbiamo alternative e che abbiamo l’urgenza fortissima di mandare i soldi ai nostri cari. Sapete, dalle nostre parti un operaio guadagna 20 euro al mese. Questa è la situazione in gran parte del mondo dove la gente purtroppo non ha di che mangiare e bere. Siamo qui nel vostro paese che oggi e anche un po’ nostro per cercare di vivere meglio. Ringraziamo chi tra di voi ci ha ospitato, chi ci tratta da esseri umani, chi ha a cuore la comune umanità che ci unisce. Con la stessa forza però diciamo la verità sul razzismo che c’è e che riguarda alcuni, non tutti voi. Ci siamo guardati bene e non sarebbe la verità dire che un intero paese è razzista. Anzi con questa lettera vogliamo dirvi che riteniamo la gente di S.Antimo gente per bene e solidale. Apprezziamo tanto gli sforzi del parroco che non ci ha mai fatto mancare la solidarietà, quelli delle associazioni, prima fra tutte Agorà, Dada Ghezo, e i tanti amici e amiche che ci sostengono. La nostra lotta infatti è per un lavoro migliore, per una vita degna che pensiamo ci unisce tutti. Vi chiediamo con forza di non dar retta a chi ci attacca mettendo divisione tra immigrati e italiani, a chi dice che si sta sporcando il nome del paese. Ciò è falso, quello che veramente si sta sporcando è la nostra dignità, per questo ci ribelliamo. La nostra lotta è una lotta per l’umanità non per uno contro altri, è una lotta per unire non per dividere. E’ una lotta che fa onore al paese di S.Antimo. Salutandovi crediamo fortemente che l’unità di tutti nella giustizia, nell’umanità, nell’amicizia ci permetterà di rendere questo paese ancora più bello. Noi ci crediamo e vi ringraziamo per la vostra accoglienza. Come successe a via Sambuci qualche anno fa, quando vi invitammo a pranzo nelle nostre case, anche oggi vi invitiamo a conoscere direttamente chi siamo a sapere di questa lotta e camminare insieme verso un mondo migliore.
Redazione