Santa Maria a Vico (CE) – Collegati al clan ‘Belforte’ di Marcianise, manette per imprenditori ed amministratori del comune di Santa Maria a Vico. Nelle prime ore della mattinata , nell’ambito di un’articolata indagine coordinata dai magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia, i carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli, nei confronti di amministratori pubblici del Comune di S. Maria a Vico ed imprenditori collegati al clan camorristico dei “Belforte” di Marcianise perche’ gravemente indiziati dei reati di turbata libertà degli incanti, abuso d’ufficio, corruzione e sfruttamento della prostituzione, tutti aggravati dal metodo mafioso. L’attività investigativa si è sviluppata attraverso intercettazioni telefoniche ed ambientali, riprese video, servizi di osservazione e pedinamenti e riscontri di natura documentale. Le indagini, sfociate nella misura cautelare eseguita questa mattina, hanno determinato l’arresto di 9 persone. Agli arrestati è contestata la turbativa della gara relativa all’appalto del servizio di igiene urbana per tre anni nel comune di Santa Maria a Vico per un importo complessivo di euro 4.069.422,544 al fine di consentire l’aggiudicazione del servizio alla ditta FARE L’AMBIENTE S.p.a. di Ciampino (RM). L’attività d’indagine ha permesso di accertare che, nonostante la società non fosse in possesso dei requisiti legali ed in violazione dei doveri di economicità, efficacia, imparzialità, parità di trattamento, trasparenza e proporzionalità, si è aggiudicata ugualmente la gara attraverso plurime violazioni di legge e false attestazioni. Scopo della turbata libertà degli incanti era quella di agevolare l’organizzazione camorristica denominata “clan Belforte” ed in particolare il reale “dominus” della predetta società, imprenditore di riferimento del clan, operante prevalentemente a Marcianise, Maddaloni, Portico di Caserta, Macerata Campania e paesi limitrofi. E’ stato inoltre accertato che i gestori di fatto della ditta FARE L’AMBIENTE Spa., con la complicità di alcuni dipendenti, procacciavano al R.U.P. del Comune di Santa Maria a Vico, prestazioni sessuali da parte di una donna di origini cubane, in cambio di 500,00 Euro, per l’aggiudicazione della gara d’appalto. Difatti l’indagine ha consentito, oltresì, di accertare la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza nei confronti di alcuni degli indagati per il reato di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. Dalle conversazioni intercettate è emerso che, analoga condotta, era stata posta in essere anche in favore di altri amministratori pubblici della provincia di Caserta. In particolare è emerso che, sempre i gestori della società; avevano regalato ad amministratori della provincia di Caserta, in diverse occasioni costosi viaggi all’estero o cene lussuose in prestigiosi ristoranti della provincia di Caserta e che avevano offerto una cena al sindaco di San Nicola la Strada e ad un consigliere comunale, affinché agevolassero l’aggiudicazione delle gare d’appalto in favore della società. Nel corso delle indagini è stato accertato che l’imprenditore dominus della società FARE L’AMBIENTE, nonostante una “interdittiva antimafia” applicata ad una della sue società, continuava ad interessarsi della raccolta dei rifiuti, accordandosi con società aventi sede a Milano ed in Sicilia, occupandosi della preparazione documentale per le gare e dei “contatti” necessari per l’aggiudicazione di appalti relativi alla rimozione di rifiuti, anche attraverso l’ausilio di un colonnello dell ’esercito Italiano, affinché intervenisse nei confronti’ di suo cognato, assessore all’ ecologia presso il comune di Santa Maria a Vico.
Giovanna Scarano