Scampia, Un weekend con Brecht. Dal 25 al 27 aprile in scena al teatro area nord di Scampia “La Madre”

Scampia (NA) – La storia di Pelagìa Vlassova ovvero  “La Madre” di Bertolt Brecht è ritornata a Napoli, con la regia di Carlo Cerciello e la magnifica interpretazione di Imma Villa accompagnata da una giovane e talentuosa compagnia. Siamo in Russia nel 1905. Pelagìa, umile donna e madre che con remissività sopporta la pesante povertà che l’affligge, scopre che il suo unico figlio è entrato a far parte dei movimenti operai che incitano agli scioperi in fabbrica per ottenere un aumento di paga. Temendo che gli arrestino il suo Pavel, decide di distribuire clandestinamente i volantini “sovversivi” in luogo del figlio ma, gli avvenimenti, le condizioni del popolo operaio la investiranno del tutto portandola a cambiare radicalmente opinioni e, soprattutto, arrecando a lei, donna analfabeta, quella volontà di riscatto sociale e culturale con la quale s’imporrà a capo della lotta operaia nel primo decennio del 1900. La parabola di Pelagìa non è dunque soltanto politica, se vogliamo ragionare con parametri contemporanei; è soprattutto un percorso di autoconsapevolezza che parte dagli strati più umili della società. Forse è ciò che noi, ora come ora, in un mondo in cui vige un sistema rigido e spietato come il capitalismo, non reputiamo possibile nonostante l’apparente accessibilità dell’istruzione a tutti. Il teatro di Brecht implica un ritorno al coro, all’epica, un epos ovviamente del tutto diverso da quello classico. Egli ripristina il Teatro come strumento didattico che tuttavia invita l’audience a sviluppare un pensiero autonomo sulla narrazione e anche a differire dal pensiero dell’autore. Il senso della coralità che emerge dalla raffinatissima regia di Cerciello, dall’adattamento musicale di Paolo Coletta e dalla bravura degli interpreti, sinergici fra loro, richiama quel senso di coscienza sociale e di identità di “popolo operaio” attraverso il quale agì una parte di Storia contemporanea, secondo Brecht, ancorata al senso tragico dell’esistenza. Un senso tragico che non si traduce con la cesura fra l’uomo e la volontà divina come in quello greco, ma  nella disperata angoscia (ma anche lotta) di avvicinare la realtà a ciò che dovrebbe essere; una società più giusta ed equa. Uno spettacolo questo che non può non riflettere sul tempo presente, oltre sulla storia recente, che ci rammenta le nostre fabbriche che chiudono, i diritti ancora rinnegati (e siamo nel 2014!) e soprattutto che lascia a ciascuno di noi la possibilità di interrogarsi sul senso della resistenza e della lotta per una società più “umana”. Senza alcuna retorica. Dal 25 al 27 aprile non mancate al Teatro Area Nord di Scampia!

Ester Formato

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