Grumo Nevano (NA) – Sfortunati e spesso abbandonati dai proprietari che se ne disfano subito dopo le festività natalizie o prima della stagione estiva, molti randagi rischiano di essere abbandonati anche dalla istituzioni. E’ quanto succede per i randagi sfortunati del comune di Grumo Nevano ospiti del rifugio dell’associazione “Spes protezione animali Onlus”. Nel 2006 l’allora sindaco emanò un’ordinanza sindacale come provvedimento straordinario, che avrebbe dovuto avere una durata breve; con la quale ordinava che i randagi accalappiati nel territorio del comune dopo gli accertamenti sanitari, la sterilizzazione o castrazione e l’impianto del microchip, dovevano essere reimmessi sul territorio divenendo cosi “cani di quartiere”. L’immissione sul territorio però doveva avvenire in accordo con le associazioni animaliste che seguivano il cane sul territorio verificando che lo stesso fosse benaccetto dai residenti e in grado di vivere in strada procurandosi all’occorrenza anche cibo ed acqua da soli. Tutto questo purtroppo a Grumo Nevano non è possibile poiché i cani che vengono accalappiati e immessi sul territorio sono cani vittime della cattiveria umana, scacciati da tutti e a volte perfino torturati. Dal 2006 ad oggi, tutte le amministrazioni che si sono succedute hanno trasformato quell’ordinanza sindacale da provvedimento straordinario a ordinario usandola in modo erroneo. Difatti attualmente la decisione di immettere i cani sul territorio viene presa unilateralmente dall’amministrazione comunale e dall’Asl senza sentire il parere della Spes. L’associazione quindi più volte si è trovata a soccorrere cani che evidentemente non potevano essere immessi perché non voluti dai cittadini, incapaci di trovarsi cibo e acqua da soli o semplicemente perché non abituati alla strada in quanto precedentemente abbandonati da famiglie ingrate. Una barbarie senza fine, più volte denunciata dal presidente dell’associazione Spes, la signora Carina Di Nola, che da oltre vent’anni si batte affinchè i comuni e soprattutto la Regione Campania affrontino il problema del randagismo non con scellerate scelte che il più delle volte hanno solo portato allo sperpero di denaro pubblico, ma con fatti concreti e strade percorribili quali la sterilizzazione. “Ogni giorno siamo costretti a dover subire scene allucinanti, cani e gatti abbandonati a loro destino – spiega la Signora Di Nola- ammalati, feriti e torturati. Abbiamo l’esempio di Massacro (vedi foto a lato), cagnolone trovato moribondo sul ciglio della strada. Non aveva nemmeno più la forza di guaire per richiamare l’attenzione. L’abbiamo raccolto e a nostre spese lo abbiamo curato, ci sono voluti mesi e mesi, interventi e tante cure. La più grande soddisfazione è che adesso Massacro sta bene, e potrà finalmente godere dell’amore di una vera famiglia. Di tutto ciò il comune, la Regione cosa ne sanno? – prosegue Carina Di Nola – Chiedo dunque al sindaco di Grumo Nevano se è veramente convinto di voler far ricorso ogni volta alla vecchia ordinanza sindacale che tra l’altro aveva solo ed esclusivamente una validità temporanea” – conclude Di Nola. Naturalmente tutta la comunità animalista e non, del territorio e dei paesi limitrofi, è in subbuglio perché ormai nauseati da vergognose scelte fatte da chi pensa solo a lucrare non considerando gli animali, in questo caso i cani, come esseri viventi; ma solo giocattoli utilizzabili anche per il baratto.
Giovanna Scarano