Gli ordini del giorno più discussi sono stati l’approvazione del tariffario della TARI, dell’aliquota dell’IMU e della TASI. A seguito di un lungo confronto tra sindaco, maggioranza e opposizione si è approvato che:
– i cittadini pagheranno la TARI, la tassa sui rifiuti, che sarà valutata secondo i metri quadri dell’abitazione (o del locale che può produrre rifiuti) e a seconda dei componenti del nucleo che la abita.La data ultima per il pagamento della prima rata, sempre su richiesta del consigliere Castiglione, è stata spostata, non sarà il prossimo 31/07 ma sarà resa nota da manifesti esposti in paese. La prima rata corrisponde al 50% del totale.
– l’aliquota dell’IMU sulla seconda casa su richiesta del consigliere alla maggioranza Salvatore Castiglione è stata fissata del 10,50 per mille invece che del 10,60, aliquota proposta dall’assessore al ramo, Luigi D’Ambrosio;
– la TASI,la tassa sui Servizi indivisibili, dovrà essere pagata sulla prima casa e sarà pari al 2,5 per mille.
L’opposizione, rappresentata da Giuseppe Italia e Domenico Russo, ha dissentito a tali approvazioni, sottolineando come Sant’Antimo rientri tra i paesi che pagano tasse elevate, in cambio di disservizi. Più aumentano le tasse, più diminuiscono o risultano inadeguati i servizi per cui la cittadinanza paga. La maggioranza e il sindaco, Francesco Piemonte, hanno asserito in merito che non è mai facile per loro incidere ulteriormente sul malessere che accomuna tutti gli italiani, ma di certo reggere e guidare un paese significa anche imporre tasse, purchè non si sottovaluti che il fine comune di tutti è il bene della cittadinanza! Non ha stabilito di certo l’amministrazione comunale santantimese le nuove tasse, bensì ci si è adeguati, come tutti i comuni, le provincie e le regioni italiane, a ciò che il governo centrale detta!
Mina Puca