Sant’Antimo (NA) – La bella stagione porta con sé la speranza di sottrarre Sant’Antimo ai comuni dove i roghi bruciano senza sosta: una serie di segnalazioni ci obbligano a tenere alta la guardia. La più preoccupante è senz’altro la notizia, poco diffusa, del 17 Agosto, quando è stato appiccato un rogo tossico nel quartiere San Vincenzo, presso il terzo lotto del rione 167. Una zona poco attenzionata, in periferia, dev’essere stata per qualcuno un posto adatto per dare fuoco, ignorando con orribile cattiveria il torto commesso ai danni di centinaia di cittadini inermi. La tragedia è stata evitata solo perché per puro caso, una pattuglia di militari del quarto reggimento carri di Pesaro, sotto il comando raggruppamento Campania, del decimo reggimento guastatori di Cremona impegnati nell’operazione” Terra dei fuochi” ha interceduto affinchè i nostri vigili potessero intervenire. Ma cos’è l’operazione terra dei fuochi? Si tratta di “ attività di prevenzione, controllo e rimozione dei rifiuti” finanziate dalla regione Campania. (Decreto dirigenziale n.1 del 13/05/14). Tra i comuni ammessi a fruire di tale finanziamento c’è anche Sant’Antimo che, associato al comune di Frattamaggiore beneficia della somma esatta di E. 499.083.27. Tra gli obiettivi che vincolano i paesi, con tanto di decadenza dal beneficio per inadempimenti, prevalgono controlli, accertamenti, task force, acquisizione di tecnologie avanzate da assegnare agli operatori impegnati nelle attività di sorveglianza specie nelle fasce orarie notturne. Tuttavia quanto accaduto lascia molto pensare: è spiacevole sapere che non vi sia stato intervento diretto dei nostri militari, ma d’altro canto è vero che, alla base del servizio delle forze dell’ordine, dev’esservi collaborazione. Ciò che lascia senza parole è anche il silenzio dei cittadini, che da spettatori inermi hanno assistito a tutto. L’omertà è disdicevole per un paese come il nostro, dove molti sono i colpi inferti da “ la brutta malattia”. Perciò l’imperativo è categorico: segnalare, segnalare, segnalare.
Daniela Cappuccio
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