Caserta – Ferri ai polsi per tre persone vicine al clan Belforte di Marcianise, che avevano chiesto pizzo ai gestori abusivi di diversi punti di ristoro situati negli ospedali dell’Asl di Caserta. Grazie all’attività investigativa coordinata dalla DDA, è stato accertato che presso i presidi ospedalieri di Marcianise, Maddaloni e Piedimonte Matese, il CRAL (Circolo Ricreativo Aziendale dei Lavoratori) ha affidato alcuni locali a terzi privati che gestiscono l’attività di ristorazione, come il bar, senza aver stipulato alcun contratto con l’ente pubblico ospedaliero che per l’affidamento di tale servizio a privati, secondo norma avrebbe dovuto espletare una gara pubblica per evitare danni alla concorrenza. Questa situazione di totale illegittimità è emerso che dura da diversi anni, in quanto non sono stati mai effettuati controlli dai vertici delle aziende ospedaliere sull’esistenza di un regolare contratto di locazione tra ASL e CRAL, sull’effettiva gestione dei locali da parte del CRAL, sul regolare versamento dei canoni mensili di locazione in favore dell’ASL ed infine sulle spese relative al consumo di luce ed acqua che tutt’oggi risultano a carico dei presidi ospedalieri dell’ASL di Caserta. Inoltre non essendoci alcun controllo sulle attività di ristoro, l’ombra dei clan non è tardata ad arrivare soprattutto nel bar/ristoro presente nell’ospedale di Marcianise dove persone vicino al clan Belforte hanno costretto il privato/gestore del bar a versare, da anni; una tangente mensile. Inoltre, sempre “grazie” all’assenza dei dovuti controlli da parte dei dirigenti ASL, gli estorsori avevano addirittura pensato di acquistare il locale pubblico ospedaliero offrendo al gestore abusivo la somma di 100 mila euro. Se ciò fosse accaduto all’interno dell’ospedale si sarebbe verificata una compravendita illegale di un locale dell’ASL, senza che questa ne fosse a conoscenza.
Giovanna Scarano
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