Casandrino (NA) – Stanchi e vessati dalle troppe tasse da pagare, i cittadini casandrinesi sono scesi in piazza per gridare all’amministrazione Silvestre di diminuire il costo della Tari. Supportati dall’associazione “L’altra Casandrino Movimento Comune”, ieri pomeriggio circa trecento cittadini si sono dati appuntamento davanti al municipio poichè era in programma una “riunione” tra presidente e vice presidente dell’associazione rispettivamente Antimo Di Francesco e Tommaso Piccolo, ed il sindaco Antimo Silvestre assieme agli assessori Alessandro Castaniere con delega all’ecologia e Vincenzo Marrazzo con delega alle finanze e tributi. Un incontro durato circa un ‘ora, al termine del quale il sindaco pare abbia promesso che resosi conto delle difficoltà dei cittadini di far fronte a delle esose bollette; applicherà sconti dal 20 al 30%. Naturalmente unanime, dall’associazione “L’altra Casandrino” che in questa battaglia si è fatta portavoce dei cittadini; la domanda nasce spontanea: “Come mai potendolo già fare, il primo cittadino decide solo oggi di applicare degli sconti, tra l’altro previsti dalla legge? Perchè non lo ha fatto prima?. E’ chiaro ed evidente – proseguono i componenti dell’associazione – il tentativo, poi fallito per le proteste messe in atto dai cittadini e dalla nostra associazione, di voler mettere le mani nelle tasche dei casandrinesi”. Tutti i casandrinesi reclamavano una riduzione dei costi, poichè in tanti non riescono a pagare le bollette. “In casa siamo io e mio marito – ha raccontato un’anziana signora – viviamo con una pensione di 850 euro e solo di spazzatura dobbiamo pagare 500. Chiedo al sindaco come pagherò le altre bollette? Come potremo sopravvivere?”. Ebbene, in questi casi, e non solo a Casandrino ma ovunque; non si parla più di vivere ma di sopravvivere, di riuscire almeno a arrivare al giorno 20 del mese con il maggior numero di bollette pagate, poi solo con gli spiccioli rimanenti si pensa al proprio fabbisogno quotidiano: la spesa! I cittadini, già da tempo; lamentano costi esosi messi in atto dall’amministrazione; che però non apporterebbero alcun beneficio ne al paese ne alle tasche dei cittadini, come il pagamento del servizio di spazzamento meccanico per 44mila euro all’anno che stando a quanto raccontato dai cittadini e dall’associazione non viene effettuato da quando è partito l’appalto; e la campagna informativa di 25 mila euro “che non è mai stata fatta – spiegano dall’associazione – da quando è in vigore l’attuale capitolato, più altre voci come il consulente contabile ed il consulente per l’elaborazione delle buste paga. Il tutto per una spesa di 500 mila euro – proseguono – che gravano sui cittadini che sono costretti a pagare per servizi non resi e che l’amministrazione, distratta da altro, non intende non pagare”. “Siamo stanchi di effettuare la raccolta differenziata se poi c’è chi, come gli extracomunitari, non s’impegnano a farla – hanno raccontato i manifestanti – Non siamo razzisti, anzi ben favorevoli all’integrazione, ma questa deve avvenire in modo corretto senza danneggiare noi residenti casandrinesi che paghiamo le tasse e ci impegniamo a fare la raccolta differenziata. Perchè – chiedono dall’associazione – l’amministrazione non si decide ad avviare un censimento degli extracomunitari, sanzionando così quelli irregolari?. Inoltre – concludono i rappresentanti del movimento – riteniamo che un’altra categoria da tutelare e da salvaguardare sia quella dei commercianti, i quali già colpiti dalla crisi, sono vessati dall’amministrazione con questa tari iniqua ed ingiusta”. I cittadini, sostenuti anche dai consiglieri d’opposizione che erano presenti ieri all’incontro, Luca Morelli e Alfredo Di Lorenzo; hanno dichiarato che non si arrenderanno fino a quando l’amministrazione non andrà incontro alle loro esigenze, e per far si che questo avvenga saranno anche disposti ad occupare la casa comunale.
Giovanna Scarano