Napoli, derubavano anziani in tutta Italia con il “filo di posta”. Arrestati i componenti della banda

da sinistra: Vincenzo Grosso, Salvatore Pandolfi, Pasquale Rapillo, Salvatore Rizzo, Rosario Spada

Napoli – Dopo alcune settimane di indagini serrate condotte dai carabinieri della compagnia Napoli centro e coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli sono stati arrestati i cinque componenti di una banda che aveva consumato ben 3 rapine e 3 furti con strappo ai danni di persone anziane,  picchiandole, e razziando un bottino totale di circa 30mila euro. Modalità prediletta dai rapinatori seriali era il cosiddetto “filo di posta” . Una volta individuata la vittima all’uscita degli uffici postali, scelta in base alla quantità di denaro appena prelevato, veniva seguita e aggredita con scippo o rapina in base alle circostanze. Le città maggiormente colpite sono risultate Napoli, Firenze e  Livorno.
Il gruppo criminale si spostava continuamente tra nord e sud Italia, così i carabinieri dopo aver raccolto elementi importanti per la cattura dei malintenzionati, come dati sui vari veicoli utilizzati per le trasferte giornaliere e le varie armi per intimorire le vittime; hanno organizzato un appostamento durato 12 ore all’altezza della barriera autostradale napoli nord, dove sono riusciti a intercettare i responsabili sorprendendoli a bordo di due vetture con addosso il provento della battuta di “caccia alla vittima” appena conclusa, circa 2000 euro. Su uno dei due veicoli sequestrati perchè utilizzati dalla banda, i militari hanno scoperto un vano realizzato ad hoc sul cruscotto per nascondere armi e refurtiva. Questo particolare evidenzia  l’organizzazione perfetta per i trasferimenti. Nel “parco veicoli” dei rapinatori i militari hanno oltresì individuato un furgone utilizzato per trasportare uno scooter, veicolo più versatile allo scopo. Gli arrestati, Salvatore Rizzo di 50 anni, Vincenzo Grosso di 20 anni, Salvatore Pandolfi di 46 anni, Pasquale Rapillo di 41 anni e Rosario Spada di 39 anni tutti residenti a Napoli;  dopo aver espletato le formalità di rito sono stati tradotti presso la casa circondariale di Poggioreale. 

Redazione

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