Grumo Nevano (NA) – Guerra senza esclusioni di colpi nella politica grumese. Da un mese circa sindaco e opposizione si affrontano a colpi di manifesti, missive al prefetto e alla procura, articoli attraverso blog e social network. Come se non bastasse oggi il Movimento 5 Stelle ha organizzato una marcia per la legalità. L’iniziativa è scaturita a seguito della surroga del consigliere Marianna Ranucci ovvero come l’ha definita il senatore penstastellato Puglia, Miss 456 Voti. La Ranucci difatti pur non essendo grumese è stata eletta per la prima volta in consiglio comunale, a sostegno del sindaco Chiacchio, raccogliendo la cifra record di 456 preferenze. La polemica sulla legalità nasce dal fatto che la Ranucci il 27 Marzo 2015, due mesi prima delle elezioni, è stata condannata per favoreggiamento nei confronti di un latitante suo compagno.
Tuttavia la sentenza è stata resa esecutiva solo l’ 8 Settembre 2015 ma il sindaco è stato più volte invitato a dimettersi perché accusato di negligenza nell’aver permesso una simile candidatura e sfruttando quindi i 456 voti per essere eletto al primo turno. Chiacchio però difende la propria persona e l’amministrazione prendendo le distanze dalla camorra e ribadendo che era compito dell’apposita commissione elettorale, riconoscere la piena ed incondizionata sussistenza di tutti i requisiti di elettorato attivo in capo a tutti i soggetti presenti nelle liste a lui collegate. Lo scontro politico tra gli schieramenti diventa dunque sempre piu aspro. Le prime schermaglie si sono avute subito dopo l’estate quando la minoranza, forte di una sentenza del consiglio di stato, ingaggia un primo duello sull’abusivismo edilizio. Di Bernardo, leader della minoranza accusa il sindaco “di aver realizzato abusivamente nel 2011 la trasformazione di un sottotetto in abitazione sebbene il l’ufficio tecnico ne avesse negato l’autorizzazione“. Il sindaco Chiacchio dal canto suo risponde a questa accusa dichiarando che in realtà “il sottotetto termico esiste ancora e che non è stato trasformato in abitazione“. Il primo cittadino però, per sua stessa ammissione in consiglio comunale, è anche intestatario di altre due concessioni edilizie, ritenute oggi illegittime dalla stessa sentenza del consiglio di stato, per la costruzione di un immobile attualmente di proprietà della Maga Srl di proprietà della figlia. La guerra tra i due schieramenti sembra dunque non voler cedere il passo ad una tregua dove potrebbe trovare spazio un serio confronto per cercare una soluzione all’annoso problema dei crolli di strade e palazzi all’indomani di un semplice temporale che un sistema fognario vecchio e inadeguato non riesce a gestire.
Redazione