Napoli – Spettacolarizzare la vita – non vita di un essere vivente e godere delle sofferenze, non ha nulla di educativo, sopratutto se ad essere educati dovrebbero essere dei bambini. Invece è quanto accade quotidianamente con gli zoo ed i circhi. Molti sono i genitori, gli educatori scolastici, a credere che portare un bambino allo zoo o al circo sia un momento di formazione. Un’opportunità per il bambino, ma anche per l’adulto che lo accompagna, di vedere da vicino animali che normalmente non si vedrebbero. Ebbene, se nella quotidianità, passeggiando per le strade non si incontrano leoni, tigri, elefanti, scimmie, cammelli, ghepardi ed altri animali; un motivo ci sarà. Non sono animali che vivono qui da noi, in Italia, meno ancora in Campania ed in tutte le sue provincie. Ebbene perchè castigarle dietro delle gabbie a subire le risate dei visitatori? Perchè costringerle a subire ore, giorni e mesi di maltrattamenti solo per eseguire lo stupido comando del seduto sotto il tendone di un circo? Cosa c’è di educativo? Succede poi che queste povere creature, nate in cattività, senza aver assaporato la libertà che solo la loro terra come l’Africa può dare; muoiono rinchiusi in gabbia dopo aver patito anche giorni di fame. E’ quanto accaduto alla tigre Kashmir ricoverata in uno spazio dello zoo di Napoli non accessibile al pubblico per le precarie condizioni di salute.A darne notizia i Verdi, con il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli e la responsabile cittadina dei diritti degli animali, Patrizia Cipullo, ricordando che “era uno degli animali che stavano da più tempo nello zoo di Napoli e che aveva vissuto i giorni difficili successivi al fallimento della società che gestiva la struttura, giorni in cui i Verdi si organizzarono per portare cibo agli animali rimasti addirittura senza i pasti”. “Kashmir era seguito dallo staff veterinario dello zoo, ma, nonostante le cure ricevute, è morto per le conseguenze di un’insufficienza renale che si accompagnava anche a un’artrosi che lo costringeva a stare tutto il giorno accovacciato” hanno aggiunto i Verdi. “Delle tre tigri costrette a vivere per anni in gabbie piccolissime e inadeguate, una vera e propria vergogna, ora, è rimasta solo Khira che gode di buona salute e condivide con gli altri felini lo spazio certamente più adeguato messogli a disposizione negli ultimi mesi, grazie all’impegno dei nuovi gestori dello zoo” hanno concluso Borrelli e Cipullo. Una vergogna senza fine, che di sicuro non interesserà a molti, poichè secondo molti, la vita di un animale vale meno di quella di un uomo; dimenticando invece che ad essere custodita e protetta deve essere semplicemente la vita di tutti gli esseri viventi.
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