Brusciano, documenti falsi per 300 cittadini brasiliani. Scandalo presso l’ufficio anagrafe e stato civile del comune di Brusciano

Brusciano (NA) – A seguito di articolate indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Nola, i carabinieri della compagnia di Castello di Cisterna, questa mattina nei comuni di Brusciano (NA) e Marcianise (CE); hanno dato esecuzione a quattro ordinanze di custodia cautelare emesse dal GIP del Tribunale di Nola,su richiesta della Procura di Nola; nei confronti di quattro persone ritenute responsabili – in concorso con un quinto indagato, non destinatario della misura cautelare – di associazione a delinquere finalizzata alla falsità ideologica e materiale commessa da Pubblici Ufficiali in atti pubblici. Le indagini hanno preso piede a seguito di una segnalazione fatta nel maggio del 2016 dalla questura di Terni, quando dopo la richiesta di rilascio di passaporti da parte di presunti cittadini italiani di origine brasiliana, erano emerse irregolarità nella pratica di riconoscimento della cittadinanza iure sanguinis perfezionata presso l’ufficio anagrafe e stato civile del comune di Brusciano. Gli inquirenti hanno cominciato così a monitorare i soggetti coinvolti da luglio 2016 ad ottobre 2017 riuscendo a dimostrare poi che gli indagati avevano costituito una complessa organizzazione criminale finalizzata alla commissione di reati di falso ideologico e materiale, tramite il quale avevano assicurato la cittadinanza italiana, in assenza dei requisiti previsti; a 300 cittadini brasilaini. Il modus operandi degli indagati era ben definito poichè due degli indagati svolgevano il ruolo di procacciatori di clienti, e avvalendosi dell’aiuto di complici quali  un’impiegato, il responsabile dell’ufficio di stato civile e un’assessore del comune di Brusciano; attestavano falsamente la sussistenza dei presupposti previsti dalla legge per il rilascio della cittadinanza  iure sanguinis, ossia cittadinanza per discendenza. A beneficiare della cittadinanza italiana, senza che uno dei due genitori fosse cittadino italiano, sono stati anche diversi giocatori di calcio alcune dei quali militanti nelle massime divisioni professionistiche dei campionati francesi e brasiliani, nonchè atleti di calcio a 5. Lo scorso 4 aprile, due delle persone attualmente indagate, a conclusione parziale delle indagini; sono state raggiunte da un’ordinanza di misura cautelare ai domiciliari. 

Giovanna Scarano

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