Aversa (CE) – Sarà presentato giovedì 14 dicembre presso il Salone Romano ad Aversa nella Villa Comunale, il libro di Francesco Mangiacapra “Numero Uno – Confessioni di un marchettaro”. Un libro autobiografico in cui l’autore racconta un mondo conosciuto a pochi, quello della prostituzione maschile e del perché, questo lavoro è scelto anche da molti professionisti, come lui ad esempio. Francesco Mangiacapra è un giovane ragazzo napoletano che seppur si laurea in giurisprudenza e supera l’esame per diventare avvocato, decide di non iscriversi all’albo. Si rende conto fin da subito che quel tipo di lavoro non gli permetterà mai di avere una vita agiata, così come desidera, e inizia a dedicarsi al mondo della prostituzione, diventando col tempo in questo tipo di ambiente una persona molto conosciuta e ricercata. Tante le frequentazioni, tanti i clienti, tra cui moltissimi preti, tanto da meritarsi l’appellativo di “escort dei preti”. Ebbene si, questo aspetto del suo lavoro può apparire, forse ancora ai pochi che credono in una morale religiosa, ancora come un tabù; ma senza dubbio, l’autore nel suo libro racconta come per i sacerdoti soddisfare le proprie voglie sessuali sia un bisogno a cui non si può venir meno. I nomi utilizzati nel libro sono nomi di fantasia, ma solo quello c’è di inventato, tutto il resto, luoghi, vicende e molti particolari, raccontati con un dovizia, sono reali. Tutti gli aneddoti raccontati sono stati vissuti in prima persona, tutti i sacerdoti menzionati nel libro sono stati suoi clienti. In molti ricordano Francesco Mangiacapra come testimone chiave e principale accusatore nel processo ecclesiastico contro Don Euro, ossia Don Luca Morini, il sacerdote indagato dalla Procura di Massa Carrara, denunciato dallo stesso Mangiacapra, per le spese folli e le orge a base di sesso gay e droga con il denaro sottratto ai fedeli in oltre vent’anni di sacerdozio. Ma, la sua coscienza è tornata ad essere riluttante verso atteggiamenti poco consoni a uomini di chiesa, anche nei confronti di alcuni sacerdoti appartenenti alla diocesi di Aversa. Difatti Mangiacapra nel Marzo del 2016, decide di telefonare al Vescovo sua Eccellenza Monsignor Angelo Spinillo per informarlo della condotta, “poco cristiana”, di alcuni sacerdoti. Nella telefonata privata, tra Mangiacapra e Spinillo, messa in rete dal sito gaynews; l’escort dei preti fa riferimento, con esplicita chiarezza, a due sacerdoti che pare abbiano deciso di non camminare sulla retta via. Mangiacapra, dichiara di essere in possesso anche di prove inconfutabili a dimostrazione di quanto stava dichiarando, e pare che alcune di esse siano giunte anche in possesso del Vescovo. Ebbene da allora, quasi due anni circa, nulla è cambiato. Nessuna posizione netta da parte della chiesa. Alla luce di tutto ciò, è inevitabile chiedersi il perché? Essere omosessuali non è un reato, anzi bisogna essere liberi di esprimere la propria sessualità e di viverla come si vuole. Difatti ciò che si condanna non è l’orientamento sessuale, ma la condotta di alcuni uomini di chiesa. “Mi è capitato di ricevere richieste di orge da parte di preti” racconta Mangiacapra, alcuni dei quali, così come si legge nelle pagine del libro, si sono spinti fino alla richiesta – non assecondata – di fare sesso con minori. Un mondo, verrebbe da dire, quasi parallelo, le cui sfaccettature sono tante e molteplici, che senza dubbio non basta solo un libro per poterle raccontare.
Giovanna Scarano
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