Napoli – L’estorsione è una delle attività più redditizie – unitamente allo spaccio di stupefacenti – per la criminalità organizzata. Generazioni di famiglie camorristiche vivono come parassiti, “grazie ” al silenzio di imprenditori ed esercenti che pur di “tirare a campare” pagano quanto loro non sarebbe dovuto. Questo è quello che succede quotidianamente in tutte le città italiane, ed è successo anche ieri a Napoli, dove in due distinte operazioni della Polizia di Stato della Squadra Mobile hanno tratto in arresto due estorsori e denunciati altri due. I primi a finire nelle maglie della giustizia sono Maurizio Cangiano 36enne e Raffaele Corvino 38enne, mentre un loro complice è stato denunciato in stato di libertà. Lo scorso 1 febbraio, il titolare di una ditta edile impegnata nei lavori di ristrutturazione di un condominio nel quartiere Vomero, ha denunciato le minacce ricevute da due persone che, presentatesi presso il suo cantiere, avevano comunicato ad alcuni degli operai che dopo due giorni sarebbero tornati al fine di riscuotere la somma di 3.000 euro. Il servizio di osservazione predisposto ha consentito agli investigatori di individuare i due uomini nel momento in cui giungevano presso il cantiere a bordo di un’automobile e facevano ingresso nella zona interessata ai lavori alla ricerca degli operai che, in quel momento, si trovavano sul terrazzo del fabbricato, mentre un terzo uomo li attendeva all’interno dell’auto. I tre uomini sono stati immediatamente bloccati dagli agenti della Squadra Mobile e condotti presso gli uffici di polizia, dove hanno confessato la loro responsabilità per la tentata estorsione. Per lo stesso reato, nella mattinata di ieri, 6 febbraio, sempre gli uomini della Squadra Mobile hanno tratto in arresto Luigi Perrotta 57enne e Massimiliano Nicosia 48enne, del ‘70, entrambi volti già noti alle forze dell’ordine. Lo scorso 5 febbraio, il titolare di una ditta edile impegnata nei lavori di rifacimento della facciata di uno stabile nei pressi di Piazza Ottocalli, ha denunciato tramite un’associazione Antiracket, le minacce avanzate nei giorni precedenti, nei confronti dei suoi dipendenti da alcune persone che si erano presentate presso il cantiere lamentando che i suddetti lavori fossero stati avviati senza l’avallo dei “compagni della zona” e riferendo che sarebbero tornate il giorno seguente al fine di “risolvere” la situazione. Nel corso di un servizio di osservazione è stato possibile individuare Perrotta, mentre in compagnia Nicosia giungeva a piedi presso il cantiere e, rivolgendosi ad uno degli operai, chiedeva se fosse stata riferita la loro richiesta al titolare della ditta. In quel frangente gli agenti della Squadra Mobile sono intervenuti all’interno del cantiere per arrestare in flagranza di reato i due uomini, uno dei quali, Luigi Perrotta, è stato riconosciuto come colui che il giorno precedente si era recato al cantiere per avanzare la richiesta di denaro.
Giovanna Scarano