Sesso tra sacerdoti. 50 preti del Sud Italia nel dossier di Mangiacapra consegnato alla Curia di Napoli. Cardinale Crescenzio Sepe: “Ogni vescovo si prenda le sue responsabilità”

Napoli – Trema la Curia di Napoli dopo la consegna del dossier di Francesco Mangiacapra, l’escort di Napoli che in 1155 pagine ha raccolto prove schiaccianti in merito  la “briosa” vita sessuale di circa 50 tra sacerdoti e seminaristi del sud Italia. Tra questi molti sacerdoti due appartengono alla diocesi di Napoli. “E’ stato consegnato un dossier alla cancelleria e non a me personalmente perchè ero fuori – ha dichiarato il Cardinale Crescenzio Sepe – si è presentato un signore con un dossier su cd nel quale erano registrati nomi, cognomi, rispettive diocesi, con registrazioni di dialoghi e qualche brutta fotografia. Tra le tante diocesi c’è anche Napoli, e ci sarebbero anche due sacerdoti ad essa appartenenti di cui però di fatto non conosco ne nome ne cognome – ha aggiunto Sepe – Qualora venissero accertate delle responsabilità ci sono delle misure molto chiare e precise che verranno prese. Ogni vescovo si prenda la sua responsabilità. Non sono preoccupato ma indignato”. Parole dure, quasi di condanna, verso chi con molta superficialità ha commesso atti impuri, e non perchè, così come erroneamente più volte è stato detto hanno espresso il proprio orientamento sessuale; ma perchè lo hanno fatto come uomini di Chiesa e non da laici. Il fatto che nel dossier sono coinvolti due sacerdoti della Diocesi di Napoli, questo non alleggerisce il peso della “spada di Damocle” che si è posata invece sulla Curia, il cui compito, sebbene avesse già dovuto avviare un’indagine interna avendo sottomano il dossier da quasi una settimana; è quello di indagare per accertarsi dei fatti descritti corredati tra l’altro da foto inequivocabili. Altrettanto si spera faccia il vescovo di Pozzuoli, Gennaro Pascarella, chiamato invece ad indagare sulla condotta poco religiosa di una delle sue pecorelle smarrite, forse la più conosciuta a Pozzuoli e in tutta l’area flegrea. Difatti il sacerdote “incriminato” è noto sopratutto per essere un gran fan della cantante Laura Pausini, a tal punto da divulgare il vangelo attraverso le sue canzoni. Mal comune mezzo gaudio, poichè altro vescovo già finito sotto i riflettori  e da cui si attende  ancora oggi un segno forte e tangibile, è Sua Eccellenza Angelo Spinillo, Vescovo di Aversa, chiamato in causa per la vicenda che ha visto come protagonista Don Crescenzo Abbate, parroco della Parrocchia della Trasfigurazione a Succivo (CE). Da quando i fatti sono venuti alla luce, ossia dallo scorso dicembre, Don Crescenzo è stato solo allontanato dalla sua parrocchia ritirandosi poi presso la propria abitazione. Si spera vivamente, che sia lui, che tutti gli altri prelati; colpevoli di aver intrapreso una strada dedita al sesso, con incontri in chat e nei locali per omosessuali; possano essere sospesi e destituiti del loro ruolo di sacerdoti, e non semplicemente spostati in altre parrocchie magari in altre regioni d’Italia. 

Giovanna Scarano

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