Roma – Con l’hashtag #ANCHEGLIANIMALIVOTANO, la LAV propone una lista di indicazioni “positive/negative” per il voto di domenica 4 marzo, elaborate attraverso l’esame dei programmi delle forze politiche e coalizioni e dopo aver incontrato i candidati che si sono resi disponibili a un colloquio. Tale valutazione è stata svolta dalla LAV anche sulla base delle attività e dei voti espressi dai candidati in precedenti mandati istituzionali e dell’adesione o meno delle forze politiche a 5 punti programmatici proposti dall’Associazione, che vanno: dal riconoscimento degli animali nella Costituzione, alla tutela degli animali selvatici a cominciare dallo stop alla caccia, fino a interventi di prevenzione del randagismo e politiche a favore degli animali familiari, con impegni per la liberazione dalla cattività (con la rapida riconversione di circhi, zoo e acquari) e per un’Italia senza crudeltà che introduca finalmente il divieto di allevamento di animali “da pelliccia”, disincentivi allevamenti, trasporto e macellazione di animali favorendo scelte alimentari senza prodotti di origine animale, e incentivi la ricerca senza uso di animali. “Attraverso le nostre scelte elettorali possiamo fare molto per far avanzare i diritti degli animali ma anche i nostri come cittadini, ecco perché vi proponiamo i Candidati “positivi” e “negativi” su tematiche che consideriamo cruciali per il Paese – afferma la LAV – Esercitare il proprio diritto di scelta in ambito politico, come recita l’art. 48 della Costituzione italiana, è anche un dovere civico, ed è il modo più importante per contribuire a costruire un Paese che sia più vicino possibile ai nostri ideali e ai nostri valori che si ispirano al principio di equità tra tutti i viventi: tutti gli animali – animali umani e non umani – hanno gli stessi diritti e devono essere lasciati liberi di vivere, secondo le loro specifiche caratteristiche etologiche. La nostra missione è promuovere il cambiamento culturale nel rapporto con gli animali e proporre uno stile di vita solidale con tutti i viventi. Domenica, attraverso l’esercizio del diritto di voto, cerchiamo di far sentire questi valori”. Questo sistema elettorale “misto” che, peraltro, non permette il voto disgiunto, prevede che il voto al candidato uninominale favorisca automaticamente tutte le liste a esso collegate, così come l’espressione di voto per la lista “plurinominale” vada automaticamente anche al candidato uninominale collegato. È invece possibile votare alla Camera una forza politica diversa rispetto al Senato e viceversa, essendo due le schede.
Per approfondimento: http://www.lav.it/news/elezioni-politiche-programmi-candidati
Redazione
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