Grumo Nevano (NA) – Veder volteggiare la propria figlia avvolta in un tutu di tulle rosa in punta di piedi, è il sogno di molte mamme, e molte vorrebbero veder realizzato questo sogno fin dal primo giorno di danza. Ebbene molte non sanno, che quel momento non arriverà molto presto, almeno non prima dei 10 anni. Ogni cosa a suo tempo! Un tempo ben scandito dal lavoro che dovrebbe fare un insegnante professionista, il cui compito dovrebbe essere quello di preparare l’allievo ad avere una buona conoscenza del proprio corpo prima di fargli indossare le fatidiche scarpette con le punte. E questo tipo di lavoro, è ben noto a Fiore Iavarone, presidente, direttore artistico ed insegnante supervisore dell’Accademia Danza Partenopea. Il 90% dei ballerini ha anomalie posturali, quindi il lavoro di un buon insegnate, professionale e scrupoloso, è quello di correggere queste anomalie corporee, che sono poi intrinseche alla danza. Tutto questo non è altro che una buona preparazione del corpo, che dovrà poi affrontare e sostenere il peso delle punte. Un lavoro non semplice, che spiana la strada ad un’altrettanto lavoro complesso, ma che se fatto bene e con giusta dedizione poi porta al raggiungimento di risultati incredibili. “Da noi – dichiara il maestro Iavarone – è impensabile che un allievo salga sulle punte non prima dei 10 anni. Inoltre tutti, anche quelli che sono maggiormente propensi al ballo moderno o contemporaneo, studiano il classico”. Un punto di partenza quindi la danza classica; per tutti quei ballerini consapevoli di voler fare danza non a livello amatoriale. Questo è ciò che accade nella grande famiglia dell’Accademia Danza Partenopea. Uno studio continuo, costante formazione, ma sempre nel rispetto dei tempi fisiologici e preparatori.
Giovanna Scarano