Napoli – Essere abusati sessualmente quando si è bambini è una ferita che difficilmente si rimargina, e se a farlo è un sacerdote allora si è davanti ad un vero e proprio abominio. Questa è la sofferenza provata dagli iscritti dell’associazione “Rete L’Abuso”. Un’associazione che conta più di 700 iscritti in tutta Italia, guidata da Francesco Zanardi, anche lui vittima di un prete pedofilo. Per due giorni, oggi, e per tutta la giornata di domani; saranno in sit-in davanti al Duomo di Napoli, poichè a “Napoli ci sono due casi che stiamo seguendo – racconta Zanardi – ed entrambi hanno una cosa in comune: sono stati insabbiati. La Santa sede ha dato alla Diocesi l’ordine di avvio delle indagini nel 2010, poi non si è saputo più nulla”. Oltre il danno anche la beffa per le vittime dei preti pedofili, perchè così spiega sempre Zanardi, uno dei due preti “incriminati” venti giorni fa circa si è scoperto essere in un paesino in provincia di Pavia, Montù Beccaria, sotto il falso nome di Saverio Aversano; dove faceva catechismo a decine di bambini. Quindi un sacerdote pedofilo, denunciato, il cui caso è stato insabbiato dalla Chiesa, è stato allontanato e con falso nome gli è stato permesso di continuare ad avere contatti con dei bambini. Un gesto ignobile ed immorale, uno sfregio all’animo delle vittime di pedofilia. L’assurdo modus operandi della Chiesa già è stato denunciato nelle scorse settimane anche da Francesco Mangiacapra, autore del libro “Numero Uno”, nonchè “escort dei preti”. Il vizio della falsa redenzione, del perdono e dell’allontanamento, da parte Chiesa verso i sacerdoti che hanno una condotta poco cristiana, è stato più volte segnalato da Mangiacapra. Ciò che chiedono le vittime dei preti pedofili, ed in particolare il giovane napoletano vittima del sacerdote, che fino a venti giorni fa insegnava catechismo ai bambini nel pavese, e che pare sia nuovamente scomparso anche da lì; è che non stia più a contatto con i bambini.
Giovanna Scarano