Calvizzano (NA) – Ormai il fenimeno del bullismo e del cyberbullissmo, si è esteso a macchia d’olio, ed è quasi incontrollabile. Per combattere questa “malattia sociale”, non solo è importante il ruolo e l’educazione che i genitori danno ai propri figli, ma anche l’insegnamento che i ragazzi ricevono a scuola. A Calvizzano, questo aspetto sociale non è passato inosservato, ne ai commissari straordinari, ne tantomeno ai presidi.Difatti partiranno a breve a breve delle iniziative deniminate “Stop al bullo”; una serie di incontri rivolte ai giovani stuedenti del territorio fortemente voluti dai Commissari Straordinari, dott. Rotondi, Quaranta e Prencipe. A spiegare ai giovani cos’è il bullismo, come si manifesta e come combatterlo, sarà il Sovraordinato, dott. Biagio Chiariello, che vanta un trascorso negli uffici centrali dalla Polizia di Stato, quello della Polizia Postale e delle Comunicazioni. Chiariello dovrà impartire lezioni e corsi su “bullismo” e, soprattutto, “cyberbullismo”, quest’ultimo molto frequente soprattutto all’esterno delle scuole. Si inizierà dall’I.C. Marco Polo, la cui preside, dott.ssa Ermidia Scarpa, fin da subito si è mostrata ben disponibile a far spiegare ai propri alunni il fenomeno del bullismo e ai danni che esso provoca, soprattutto a livello psichico, ai ragazzi. Quanto previsto rappresenta un chiaro esempio della Commissione prefettizia di voler portare concetti di legalità nelle scuole calvizzanesi aderendo anche alla volontà dell’attuale Ministro dell’Interno che proprio qualche mese, ad agosto, ha emanato una direttiva precisando quanto sia fondamentale far sentire la presenza delle Istituzione presso gli Istituti scolastici, con progetti denominati “Scuole sicure” e con particolare riferimento ai fenomeni di “bullismo” e “cyberbullismo”. L’incontro vedrà la partecipazione di numerosi ragazzi, insegnanti, organi di stampa ed in particolare anche di diversi ragazzi che sono stati affidati in osservazione ai Servizi Sociali del comune da parte del Tribunale per i Minorenni al fine di garantire il loro reinserimento nella società.
Giovanna Scarano