Calvizzano (NA) – Dopo lo scioglimento per infiltrazione e condizionamento di tipo mafioso, il comune di Calvizzano, attualmente guidato da una triade di commissari prefettizi, s’imbatte nuovamente in un illecito mafioso. Le indagini sono scattate dopo la segnalazione giunta in Prefettura da parte del vice Prefetto Luca Rotondi, presidente della commissione straordinaria del comune di Calvizzano; circa presenza di manifesti anomali da parte di una delle ditte di onoranze funebri, la Eredi Cesarano S.r.l.. I componenti di questa ditta, raggiunta da un interdittiva antimafia, hanno rapporti di parentela con soggetti vicini al sodalizio criminale Nuvoletta/Polverino di Marano di Napoli. Nella stessa vi sono soggetti familiari di altri Cesarano, con sede in Castellammare di Stabia, e che risulta essere destinataria di analogo provvedimento in quanto ritenuta vicino ai D’Alessandro. A seguito della segnalazione, il Gruppo Ispettivo si è pronunciato per l’interdittiva e ora la ditta non potrà più effettuare funerali. A presentarsi presso la sede della società per la notifica del provvedimento di revoca delle autorizzazioni amministrative emesse dal SUAP, i Sovraordinati dr. Biagio Chiariello e dr. Antimo Orefice della Commissione, con gli Agenti e Ufficiali del locale Comando Polizia Locale che hanno effettuato la consegna del provvedimento. In corso gli accertamenti per la verifica sul pagamento dei diritti di affissione da parte della ditta che al momento sembrerebbero avere avuto esito negativo. Per le affissioni fuori dagli spazi, ritenute già abusive, sono state effettuate le contestazioni delle violazioni amministrative e il Responsabile dell’Ufficio Tributi provvederà per le sanzioni per omesso versamento dei tributi. La Eredi Cesarano Srl era stata ingaggiata nel 2015 dal clan della Romanina per il funerale di Vittorio Casamonica. Delle esequie che hanno fatto tanto discutere poichè non solo era stata utilizzata una grande carrozza per trasportare il feretro, ma all’uscita della chiesa era stata suonata la musica del Padrino da una banda musicale e lanciati petali di rosa dall’elicottero; inoltre vi era una gigantografia in cui il capostipite veniva definito “Re di Roma”. Di questa operazione sono giunti i complimenti del ministro dell’Interno Matteo Salvini.
Giovanna Scarano