Grumo Nevano ( Na ) – Tempi duri per Grumo Nevano. A quasi un mese dal turno di ballottaggio siamo ancora senza un’amministrazione che possa operare a pieni poteri. Tutto sembra ruotare intorno alla figura del Presidente del Consiglio, o meglio, intorno a chi dovrà rappresentare “l’intero consiglio” provvedendo al “proficuo funzionamento dell’Assemblea del Consiglio comunale” (art. 6 regolamento consiglio comunale di Grumo Nevano). E’ ormai noto a tutti che tale incarico è stato offerto a Peppe Ricciardi, candidato sindaco del M5S e che lo stesso sia intenzionato, dopo regolare votazione del consiglio comunale, ad accettare la nomina. Una decisione presa ancor prima all’interno del Movimento attraverso una votazione a maggioranza tra i candidati al consiglio. Maggioranza di cui io ed altri tre esponenti (Maria Cristina Di Nola, Tammaro Corso e Luisa Tessitore) non ne facciamo parte. Ma quali le mie motivazioni dietro questa scelta?
Il Movimento 5 Stelle alle ultime elezioni ha presentato alla città un proprio progetto politico che abbiamo diffuso in lungo e largo. Il risultato elettorale è stato eccellente. Il M5S è oggi la prima forza politica della città. Tuttavia questo non è bastato a vincere le elezioni. Ancora una volta hanno avuto la meglio carrozzoni senza identità politica. E allora quale deve essere il ruolo del Movimento 5 Stelle se non quello naturale – uscito dalle urne – dell’opposizione? Nessun’altro! La carica di Presidente del Consiglio dunque, offerta al Movimento non prefigura per sua natura questo ruolo. Inoltre, inutile prendersi in giro, questo incarico è sempre stato appannaggio della maggioranza o di chi relegato all’opposizione sposava poi il progetto politico dell’amministrazione di turno. Accettando la nomina, in consiglio comunale il Movimento 5 Stelle sarebbe decimato, cosi come sarebbe decimata la nostra azione politica di contrasto ad un programma che non è in nessun caso il nostro.
Era il mese di Novembre 2018 quando mi fu presentato il progetto politico del Movimento. Da li a poco avrei partorito il mio secondo figlio e feci una seria riflessione interna perché ero decisa a scendere in campo, a fare di più per la mia città, per passare dalle parole ai fatti. Analizzai attentamente la situazione politica che si stava delineando, non che non la conoscessi, ma volevo essere certa di fare la scelta giusta. Ebbene ancora oggi sono certa di aver fatto la scelta giusta. I miei 206 elettori ne sono la prova. Il mio no alla proposta politica del neoeletto sindaco scaturisce anche da un doveroso rispetto verso quest’ultimi che in me hanno riposto la loro fiducia. Continuerò dunque, a perseguire il mio obiettivo principale. La rinascita di Grumo Nevano. Senza nessuna deroga alla mia coerenza.
Giovanna Scarano