Grumo Nevano (Na) – A 48 ore dal consiglio comunale in paese non si fa altro che parlare del “tradimento” dei 4 consiglieri di maggioranza ai danni del sindaco Gaetano Di Bernardo. Loro, unitamente a 4 consiglieri di opposizione – Angelo Campanile, Vincenzo Orefice, Angela Lamanna e Susy Liguori – non hanno votato il pentastellato Ricciardi come presidente del consiglio, in barba all’accordo precedentemente preso con il primo cittadino. Ebbene da lunedì sera, non solo c’è il totonome per cercare di capire chi sono i 4 franchi tiratori della maggioranza, ma in tanti si sono chiesti perché al loro voto contro Ricciardi si sia unito quello di parte dell’opposizione. Il consigliere Campanile chiarisce il motivo di tale scelta. “Peppe Ricciardi, del M5S, mi informò nel corso di un incontro della proposta che gli era pervenuta dal sindaco, di indicare per la votazione alla presidenza del consiglio il suo nome. Il mio gruppo non ha fatto mistero di esprimere alcune perplessità. Modalità contestabile: se il sindaco avesse voluto offrire la presidenza del consiglio all’opposizione avrebbe dovuto interpellare l’intera minoranza, e non invece ‘scegliersi’ il presidente con la forza dei numeri. Operazione che induceva a sospettare, anche se non è così, di ipotetici accordi sottobanco tra i due interlocutori. Di fronte a questa intesa raggiunta, discriminatoria nei confronti di ben quattro consiglieri comunali di minoranza, non avremmo mai potuto far convergere i nostri consensi su Ricciardi, infatti eravamo intenzionati a votare scheda bianca. Alla vigilia della celebrazione del consiglio – si legge nella nota – abbiamo intuito che nella maggioranza non c’era sintonia e visto che il presidente del consiglio viene scelto dal consiglio comunale e non dal sindaco, abbiamo deciso di dare sostegno al “dissenso” al fine di farlo emergere in maniera chiara e lampante agli occhi della città. Peraltro Ricciardi aveva accettato di interloquire con il sindaco senza aver preteso il coinvolgimento della parte numericamente più consistente della opposizione. Alimentando di fatto una frattura anche nella minoranza. Il nostro voto pertanto ha assunto un forte connotato politico “.
Non si fa attendere la risposta del consigliere comunale del M5S Giuseppe Ricciardi il quale, sempre mediante un comunicato ha ribadito quanto già detto nel corso dell’ultimo tumultuoso consesso civico. “Vincere a tutti i costi, spesso significa perdere. Questo ho detto al Sindaco Di Bernardo ed i fatti questo confermano – replica Ricciardi – Ormai tutti sanno che piuttosto che accomodarmi sulla poltrona di Presidente del Consiglio Comunale, ho preferito essere coerente. Coerente verso coloro che avevano avanzato la proposta al M5S e coerente verso chi a Grumo Nevano ci ha affidato un mandato chiaro. Per ben 4 volte ho scelto di non sedermi a tutti i costi su quella poltrona e, così facendo, ho smascherato gli incoerenti, gli opportunisti, i poltronisti, i “meschini”, termini a più riprese pronunciati in quell’aula. A chi cerca di screditare la coerenza altrui per motivare l’accordo sotto banco messo in scena per ben 4 volte (non semplicemente un segnale politico) – continua- dico solo che è bastata una scheda bianca per smontare tutte le loro scuse, tutti i loro tentativi di far passare, una scelta di responsabilità e disponibilità (sofferta sicuramente), come un inciucio tra il Sindaco ed il sottoscritto. Costoro sono gli stessi che come primo messaggio alla città dopo il primo turno elettorale, hanno pubblicato una foto “rubata” con me per poi farsi percepire come “vicini a me e alle idee del M5S” e che poi però, passato e perso il ballottaggio peggiorando il loro risultato, hanno alimentato e cavalcato i dissidi interni (mai negati) rispetto ad una scelta coraggiosa e “rivoluzionaria” per una forza politica giovane come il M5S. Con costoro restiamo Distinti e Distanti, ieri, oggi e domani“. Anche il primo cittadino, Di Bernardo, ha ribadito che tra lui ed il grillino Ricciardi non vi fosse alcun accordo sottobanco ed in merito alla designazione della carica ha ribadito che tale carica non è stata affidata ad personam, “ho dato questa carica al M5S e non alla persona di Peppe Ricciardi – ha replicato il sindaco – quindi se tale incarico fosse stato ricoperto dal consigliere Francesco Manco, per me sarebbe stata la stessa cosa. La scelta di far ricoprire questo ruolo al consigliere Ricciardi è stata fatta internamente al loro gruppo“. A seguito di una partenza così nefasta, in tanti si chiedono che fine farà questa amministrazione, ed a tal proposito il sindaco ha dichiarato che si sta lavorando per cercare di risanare la crepa verificatasi, così da poter andare avanti per il bene del paese. Intanto voci sempre più insistenti sostengono che il neo presidente del consiglio, Giovanni Landolfo, nei prossimi giorni protocollerà un documento con il quale esprimerà la sua volontà di rinunciare all’indennità di funzione destinandola agli anziani, alle persone indigenti e alle famiglie non abbienti.
Giovanna Scarano