Grumo Nevano (Na) – Fin dagli esordi, l’amministrazione Di Bernardo ha chiaramente palesato una instabilità interna. Già nel corso del primo consiglio comunale, che solitamente è vissuto da tutti gli amministratori come una festa, il primo cittadino si rese conto di avere una spada di Damocle sulla testa. Dopo solo tre mesi è stata protocollata questa mattina una mozione di sfiducia a firma di nove consiglieri; sei di minoranza e 3 di maggioranza. I consiglieri di maggioranza che hanno firmato l’atto sono Tammaro Faccenda, Rosa Conte, Tammaro Chiacchio e il presidente del consiglio Giovanni Landolfo. Nella mozione viene delineata la figura del sindaco come una persona poco attenta alle esigenze e alle indicazioni della sua stessa maggioranza. Un sindaco che non ha saputo attuare quella sintesi necessaria all’esecuzione del programma elettorale. Purtroppo già dalla composizione della giunta erano evidenti i problemi. Una parte della maggioranza avrebbe preferito una giunta con assessori grumesi, che erano dunque a conoscenza dei problemi del territorio.
Indicazione che invece è stata disattesa. Dopo l’assestamento di bilancio i consiglieri hanno atteso invano un cambio di rotta che non c’è stato. Anzi la situazione è peggiorata. Il sindaco, nonostante il comune fosse sull’orlo del dissesto finanziario ha deciso di costituire il suo ufficio staff che prevede “l’elargizione di un compenso mensile a carico delle casse comunali“. Atto peraltro non condiviso con tutti i consiglieri comunali. Un atto politico, si legge nella sfiducia, “che implica una grave contraddizione, e soprattutto grande impopolarità nell’elettorato“. Infine la goccia che ha fatto traboccare il vaso: l’elezione di un consigliere di minoranza (Peppe Ricciardi) alla presidenza della seconda commissione consiliare. “La città merita un amministrazione che non viva di semplici proclami dell’ufficio stampa, che raccontano di un sindaco presente h24 sul comune quando i cittadini invece ne lamentano la continua assenza” si legge ancora nella mozione. La città ora attende il consiglio comunale, nel corso del quale potrebbero esserci ulteriori colpi di scena.
Giovanna Scarano