Grumo Nevano (Na) – A tre giorni dalla mozione di sfiducia il sindaco Di Bernardo, al contrario di quello che resta della sua maggioranza, non si è ancora espresso. Nel frattempo l’inconsistenza del suo progetto politico è venuta fuori in tutto il suo “splendore”. Il “mettiamoci insieme per vincere” non ha mai portato stabilità politica. Chi lo ripropone puntualmente ad ogni elezione spacciandolo come un serio progetto in cui “diverse anime politiche” si mettono insieme per il bene e la rinascita della città, sta mentendo sapendo di mentire. La dimostrazione di ciò è sotto gli occhi di tutti. A nemmeno tre mesi dalla proclamazione di Di Bernardo le “diverse anime politiche” si stanno scontrando in un duello senza esclusioni di colpi. Le accuse mosse dall’una e dall’altra parte mettono in evidenza i profondi contrasti che ci sono tra di loro. Contrasti che sicuramente erano già noti dai tempi del “vogliamoci bene” e che non hanno nulla a che vedere con il bene della città. Da una parte vogliono farci credere che si stanno battendo per la rinascita della città attraverso il diniego alla costruzione di un centro commerciale che minerebbe quel poco che resta del commercio grumese. Dall’altra invece vogliono farci credere che si stanno battendo perché non si sta attuando il programma politico e in più si sprecano risorse economiche. La verità è che non esiste e non è mai esistito un vero progetto che mette la città e il benessere dei cittadini al centro della discussione politica.
L’annosa querelle sul centro commerciale ad esempio, non è stata mai posta veramente all’esame dei cittadini con la dovuta attenzione. In merito sarebbe curioso sapere davvero cosa ne pensano i cittadini e i commercianti, escludendo i supporter e i fan dell’uno o dell’altro. Ovviamente un simile atteggiamento non collima con un progetto politico che mira solo a vincere le elezioni per poi vivacchiare il più possibile sperando di trovare accordi di volta in volta favorevoli all’uno e all’altro. Anzi a volte si è ancora più spregiudicati. Quando non si riescono a trovare accordi e alla fine ci si ritrova, come in questo caso, con una mozione di sfiducia sul collo, allora si gioca la carta dell’accordo con una parte dell’opposizione per costruire una fantomatica maggioranza alternativa a quella che ha vinto le elezioni sempre per “il bene della città”. Il silenzio di Di Bernardo in queste ore è indice che sta accadendo proprio questo. E gli indizi che stia cercando una maggioranza alternativa non è notizia dell’ultim’ora. Già il tentativo, fallito, di dare la presidenza del consiglio al Movimento Cinque Stelle è stato un chiaro segnale che il castello di carta stava crollando. A questo aggiungiamo la recente nomina di Giuseppe Ricciardi alla presidenza della commissione urbanistica e lavori pubblici, e la strategia è chiara. Probabilmente si vuole sostituire con il gruppo dei Cinque Stelle qualche consigliere diventato scomodo. Uno scenario tanto surreale quanto dannoso per la città. Il progetto politico dei Cinque Stelle, quello che io ho portato con grande successo personale all’attenzione dei cittadini durante l’ultima campagna elettorale e per cui tante energie ho profuso, non ha nulla in comune con quello della coalizione messa in campo da Di Bernardo. Qualsiasi tentativo di farci credere il contrario è solo un altro inganno alla città. Questo sia ben chiaro. Come sia ben chiaro che di inganno si tratterebbe un accordo con il gruppo di Campanile indicato in campagna elettorale dallo stesso di Bernardo e dai suoi supporter come il male assoluto da evitare a tutti i costi. Ad oggi l’unica soluzione possibile è la fine di questa amministrazione che darà in eredità ai cittadini solo 600 mila euro di spesa per i bidoni per la raccolta differenziata. Al termine di questa esperienza tocca rimboccarsi le maniche, mettere sul tavolo tutti i problemi della città e cercare soluzioni per risolverli nel vero interesse della città costruendo una valida proposta politica che sia di forte impatto e contrasto ad eventuali nuovi scellerati patti del “vogliamoci bene per vincere”.
Giovanna Scarano