Grumo Nevano (Na) – Gianco Di Bernardo esce di scena. Mandato a casa dopo appena sei mesi. Batte un altro record dunque, dopo quello della sua elezione a sindaco con uno scarsissimo consenso popolare.
Sei Mesi durante i quali Grumo Nevano ha conosciuto una delle pagine politiche più buie di sempre. In difficoltà sin da subito Di Bernardo aveva proposto alla città dopo più di un mese dalla sua elezione una giunta di scarso valore politico che aveva provocato i primi mal di pancia nella sua maggioranza. Fin dal primo consiglio comunale è stato subito chiaro che Di Bernardo non aveva una maggioranza coesa e sopratutto con gli stessi obiettivi. Una maggioranza dunque che faceva acqua da tutte le parti. Sempre sul piede di guerra, senza alcun progetto politico da portare avanti, vivacchiava in attesa di decidere quando staccare la spina.
Ieri sera però durante “l’ultimo consiglio comunale” c’è stato uno scatto di orgoglio da parte di qualcuno della sua “ex maggioranza” che ha evitato un salasso ai cittadini e un’altra montagna di cemento. All’ordine del giorno infatti c’era la privatizzazione della riscossione dei tributi e la cementificazione delle zone D.
Tammaro Faccenda, Rosa Conte e Tammaro Chiacchio hanno detto no e unendosi ai sei consiglieri d’opposizione hanno staccato la spina ad “un malato nato già morto”.
“Un’altra storia, ricominciamo” è stato lo slogan di Di Bernardo nella sua campagna elettorale, ma probabilmente non aveva fatto i conti con il suo progetto politico che era un carrozzone senza’anima formatosi solo per vincere le elezioni.
Giovanna Scarano