“Ti chiamano corona ma tu non sei un re”. In rete spopola la filastrocca di Diego Andrea Schirru

Napoli – Ai tempi del coronavirus, con le scuole chiuse, gli insegnanti si sono attrezzati e non hanno abbandonato i loro studenti. Usano principalmente WhatsApp per comunicare e assegnare piccoli compiti da svolgere a casa. E’ quello che è capitato anche al piccolo Diego, un ragazzino che frequenta la prima media a Ortueri (Nuoro). Come compito a casa la scrittura di una filastrocca. Diego armato di fantasia e stimolato dagli ultimi eventi ha composto una filastrocca sul temibile coronavirus. A divulgarla i genitori stessi. Da sabato la poesia è diventata non a caso, “virale sui social”. Prima in Sardegna e poi nel resto d’Italia. Il suo titolo è “Etciù”, proprio come l’inizio della prima strofa.

Etciù! Basta uno starnuto / e tutti scappan via / un bacio o una carezza / e dritti in farmacia / Ti chiamano corona / ma tu non sei un re / sei un virus prepotente che non vale un granché / Dicevano “in Sardegna non arriverà” / e invece, guarda un po’, eccoti qua! / Fai un po’ paura ma forse non sai / che lotteremo finché non sparirai / E anche se non è più carnevale / una mascherina dobbiamo indossare / Pensiamo all’igiene e ci laviam le mani / e cerchiamo anche di stare lontani / Facciamo di tutto per non farci acchiappare / e tu, virus, non riuscirai a infettare / La nostra Italia si salverà e un bel lieto fine ci sarà.

Redazione

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