Grumo Nevano (Na) – Le restrizioni a cui sono sottoposti i cittadini in questi giorni sono da non sottovalutare perché oltre allo stress psicologico , stanno generando anche problemi di altra natura, di non facile risoluzione e di non poco conto. Sappiamo tutti che a Grumo Nevano, cosi come in altri centri vicini, esiste una fetta di popolazione che non ha il problema di quando andare a fare la spesa per comprare cibo ed altri beni di prima necessità, ma ha un problema ben più grave: non ha le risorse materiali, non ha i soldi. Non potendo risolvere il problema economico nell’immediato, lo Stato deve garantire a queste persone i beni di prima necessità. Attualmente le Politiche Sociali del comune di Grumo Nevano, in collaborazione con la Polizia Locale e la Protezione Civile provvedono già a distribuire quanto necessario a molte famiglie grumesi. Tuttavia con l’emergenza in corso il numero di famiglie bisognose è aumentato e noi non possiamo girarci dall’altra parte. Non dimentichiamoci che il blocco delle attività ha difatti stroncato una parte consistente di lavoro nero per cui ci sono molte persone in evidente difficoltà che non ricevono aiuti. Bisogna dunque dare una mano incrementando la raccolta di beni di prima necessità. Tutti noi cittadini possiamo renderci partecipi di un progetto solidale da attuare in due fasi:
1. creare una rete solidale che nel rispetto delle regole governative raccolga beni di prima necessità e li lasci in appositi punti di raccolta.
2. Individuare le famiglie bisognose a cui donare i beni raccolti con cadenza settimanale.
Per fare ciò occorre un notevole sforzo organizzativo da parte di tutti. Le Politiche Sociali con il responsabile Ferdinando Tavasso, La Polizia Locale con il comandante Francesco Tavasso e La Protezione Civile con il coordinatore Antonio Maisto hanno già dato la loro disponibilità per l’organizzazione della prima fase del progetto. La seconda fase invece prevede lo sforzo di chi conosce il tessuto sociale grumese ovvero delle associazioni e delle Parrocchie. Il loro ruolo è fondamentale perché potranno indicare le famiglie a cui donare i beni di prima necessità oltreché sollecitare e sensibilizzare il resto della popolazione per il buon esito dell’iniziativa.
Il progetto se attuato andrà ad aggiungersi all’ottimo lavoro della Protezione Civile grumese che, attraverso anche l’aiuto di associazioni, ha attivato il servizio di consegna a domicilio. Ma ora bisogna fare di più. “Doniamoci” subito per non creare un’emergenza nell’emergenza.
Giovanna Scarano