Aversa (Ce) – Sarebbero falsi gli attentati della camorra subiti dal giornalista, già direttore del portale campanianotizie.com, Mario De Michele. I carabinieri del Gruppo di Aversa, guidati dal colonnello Donato D’Amato, con il coordinamento della DDA di Napoli avrebbero trovato delle lacune nel racconto dei fatti accaduti il 14 novembre e il 5 maggio scorsi. Il giornalista il 5 Maggio scorso aveva denunciato degli spari contro la sua abitazione. Proprio questa vicenda secondo le indagini, sarebbe del tutto inventata. Nessun attentato dunque ci sarebbe stato nei confronti del giornalista. Al vaglio degli inquirenti anche l’episodio del 14 Novembre 2019 quando lo stesso De Michele denunciò di essere stato vittima di un attentato mentre era alla guida della sua auto in una strada isolata nelle campagne di Gricignano d’Aversa. La vicenda allora fece molto scalpore ed ebbe un eco mediatico nazionale tanto che lo stesso giornalista fu ospitato in varie trasmissioni televisive. Simulazione di reato sarebbe dunque l’accusa contestatagli. Le indagini sono tutt’ora in corso e sembra che ad aiutare De Michele sia stato un suo fedelissimo collaboratore, protagonista a più riprese della vita politica di Orta di Atella, Pasquale Ragozzino che nella gerenza di campanianotizie figurava come Vicedirettore. Questi, finito anch’egli sotto inchiesta, avrebbe fornito armi e munizioni a De Michele per la simulazione degli attentati.
“Attendiamo le conclusioni dell’inchiesta, ma se davvero Mario De Michele ha finto di aver subito un attentato, non solo va revocata la scorta, ma deve essere sanzionato dall’Ordine per aver preso in giro chi rischia davvero, soprattutto in un territorio ad alta densità criminale come quello di Caserta, dove, per le minacce dei Casalesi, ci sono ben 4 cronisti sotto scorta – è quanto affermano la FNSI, Federazione nazionale della Stampa italiana e il SUGC, Sindacato unitario giornalisti della Campania – “Fin dal primo momento – continua il comunicato – avevamo chiesto alle autorità competenti di indagare in ogni direzione per appurare la verità sugli attentati, nella consapevolezza che solo un’inchiesta scrupolosa avrebbe potuto chiarire se c’era effettivamente la necessità di una tutela da parte dello Stato. E chiederemo oggi stesso all’Osservatorio sui cronisti minacciati presso il Ministero dell’Interno le loro valutazioni sul caso di De Michele e di segnalarci qualsiasi eventuale caso di simulazione o di procurato allarme. A tutela dei colleghi minacciati e impegnati sul territorio e più volte presi di mira dallo stesso De Michele sul suo sito internet il Sindacato si costituirà nel processo come parte civile“- conclude la nota.
Intanto Mario De Michele in un lungo editoriale su campanianotizie si congeda ma con un “una premessa a scanso di equivoci: non è una resa. È semplicemente la necessità di una persona di staccare la spina per dedicarsi alla propria famiglia, trascurata per troppo tempo, e a se stesso, stremato sotto il profilo mentale e fisico. Perciò mi prendo un periodo di riposo. Una pausa. – scrive e continua – Il lavoro mi ha assorbito h24 soprattutto sul piano mentale. Via via ho perso la bussola delle priorità. Ho smesso di essere padre, marito e figlio. Non ho timore ad ammetterlo, ho perso il senso della realtà. L’ho compreso oggi per ragioni che non starò qui a raccontare. Verrà il tempo per parlarne o forse no. Oggi posso solo dire che a volte il 17 porta bene. Da quest’anno il 17 maggio sarà il mio 25 Aprile. La Festa della Liberazione di Mario De Michele da un ruolo che ha ricoperto senza volerlo ma che poi è diventato un’ossessione, una dipendenza...Ci voleva la doccia fredda della consapevolezza. Altrimenti la mia Liberazione da un “ruolo” assillante non sarebbe mai arrivata. Fine di un incubo. L’editoriale in sostanza fa un’autoanalisi di ciò che era Mario De Michele e cosa ha rischiato di diventare. Il giornalista chiude augurandosi che sulla vicenda non siano fatti troppi pettegolezzi.
Giovanna Scarano