Grumo Nevano (Na) – Dopo sette mesi dall’avvio dei lavori di riqualificazione e miglioramento del centro storico, già è possibile vedere i primi risultati sia in Piazza Tammaro Romano, sia in Piazza Salvo D’Acquisto. E’ stata versata un enorme colata di “cemento” che ha snaturato l’identità del paese. Piazza Tammaro Romano, da sempre identificata dai grumesi come “i giardinetti” per la presenza di spazi verdi a decoro della stessa; adesso, è solo una distesa di pavimentazione grigia con delle buche, in cui si prevede l’impianto di alberi. Nulla a che vedere con quanto vi era prima. In Piazza Salvo D’Acquisto, stesso scenario: una distesa di pavimentazione grigia ma, addirittura senza alberi. Forse saranno sistemati dei vasi per decoro. In Piazza Domenico Cirillo, dove i lavori sono ancora in corso, molto probabilmente la situazione non sarà differente.
Ebbene, questi lavori hanno fatto storcere il naso ai cittadini, che chiedevano più verde per il paese. Tant’è che qualcuno già prima del lockdown a causa della pandemia da Covid19, si era recato presso la casa comunale per chiedere spiegazioni e del perché non fosse presente molto più verde. Ebbene, una cosa c’è da dire, ed è oggettiva; che i lavori così come effettuati non rispecchiano affatto il progetto originale. Progetto la cui approvazione esecutiva risale al 18 Maggio del 2010 con delibera numero 88 sotto la guida dell’amministrazione Bilancio. L’amministrazione Brasiello partecipò al Bando Regionale POR Campania FESR 2007/2013 per ricevere i fondi, facendo così proseguire l’iter fino ad arrivare all’avvio dei lavori che hanno portato alla realizzazione di un progetto completamente differente da quello iniziale. Le differenze con quanto si sta realizzando oggi sono evidenziate dalla relazione tecnica del progetto originale. L’intervento fatto nelle piazze e nelle strade fondamentali del centro storico con azioni di riqualificazione, secondo la relazione, dovevano essere volte ad attuare i principi di:
-“incremento della dotazione di verde nelle piazze, con aree a prato di semplice manutenzione e messa in opera di alberi isolati di alto fusto (tigli) dall’evidente valore simbolico-sociale,
– utilizzo per i settori di maggiore prestigio di pavimentazioni in pietra lavica, proprie della tradizione costruttiva campana, che assicurano una notevole stabilità e durabilità del manto stradale, minimizzano i costi di manutenzione e assicurano la totale riciclabilità dei materiali utilizzati“.
A conferma di ciò ci sono anche le foto di come il centro storico sarebbe dovuto apparire ai cittadini a lavori ultimati (vedi foto). Un angolo di paese completamente diverso da quello realizzato. I lavori dovevano essere di “Rifacimento e miglioramento del centro storico” ma lo stile adottato, non rispecchia l’idea di centro storico, che dovrebbe essere quella parte del territorio comunale dove maggiormente si dovrebbe conservare l’identità storica del paese. Identità che Grumo Nevano, nel corso degli anni ha completamente perso. A questo punto, in molti si chiedono cosa è successo, se c’è stata una variante in corso d’opera e sopratutto perché? A guidare i lavori ci sono due tecnici comunali: l’Ingegnere Salvatore Flagiello quale Responsabile dei lavori e l’Architetto Pasquale Miele quale direttore dei lavori. Ed è proprio a loro che vanno rivolte queste domande a cui dovranno rispondere dando valide motivazioni come la città si attende.
Giovanna Scarano
[nggallery id=65]