Grumo Nevano (Na) – L’ex sindaco Gianco Di Bernardo sulla questione dell’affidamento della direzione dei lavori di riqualificazione del centro storico della città all’Arch. Pasquale Miele, di cui abbiamo ampiamente parlato ha affidato ad un comunicato la sua difesa.
A proposito della Project Area, aggiudicataria definitiva della gara d’appalto avente per oggetto la direzione dei lavori, dice che “nulla era stato contrattualizzato“. E questo è vero come è vero che mai abbiamo affermato il contrario. Anzi proprio perché “nulla era stato contrattualizzato” la stessa Project Area ha diffidato il Comune in data 20/03/2019. Detto questo Di Bernardo dice che la legge, e dovrebbe indicare quale, “consente di non affidare nonostante l’aggiudicazione“. Omette però volutamente o meno, di ricordare alla città che per revocare una gara, di cui è stata dichiarata l’efficacia dell’aggiudicazione ( determina n.62 del 09/11/2015 a firma del Dott. Salvatore Flagiello) c’è bisogno forse di un atto formale che adduca delle valide motivazioni e preveda un indennizzo in mancanza del quale, espone l’Ente ad un contenzioso. Tale revoca non è mai stata fatta. Per quanto concerne invece il contenzioso con il Comune da parte della Project Area, anche questa volta l’Avv. Di Bernardo spieghi alla città come mai la sua amministrazione non ha adottato la più semplice e logica delle soluzioni affinché decadesse; ovvero stipulare il contratto con la Project Area. In realtà a questa domanda l’ex primo cittadino anche in questo caso ha “abbozzato” ad una risposta. Forse è la prima che gli è venuta in mente. Ha risposto alludendo al fatto che “La direzione dei lavori è stata affidata a personale interno, risparmiando oltre 120.000 euro“. E allora all’uomo di legge Di Bernardo poniamo tre semplici domande:
1 – E’ vero che i lavori di riqualificazione del centro storico sono stati finanziati attraverso un Progetto Regionale?
2 – E vero che la Regione pagherà soltanto i lavori effettivamente rendicontati?
3 – E’ vero che i fantomatici 120 mila euro (calcolati chissà come) “risparmiati” non potranno essere usati per altri interventi migliorativi all’opera e non verranno erogati dalla Regione perché non rendicontati; dunque non arriveranno mai nelle casse del comune e che a risparmiare sarà la Regione?
Non se la prenda l’Avv. Di Bernardo, ma a parlare sono stati e saranno sempre gli atti prodotti dalla sua amministrazione. Si documenti.
Giovanna Scarano