Grumo Nevano (Na) – La scandalosa vicenda della riqualificazione del centro storico si arricchisce di un altro capitolo. I lavori di ripavimentazione della sede stradale che stanno avendo luogo in questi giorni hanno dell’incredibile. Da Piazza Tammaro Romano a Via Tammaro Spena (passando per Piazza Salvo D’Acquisto e Piazza Cirillo) la sede stradale non è stata assolutamente rifatta ex-novo ma è stata semplicemente asfaltata senza rimuovere i vecchi cubetti di basolato cosi come previsto dal progetto originario. Un’altro stravolgimento a firma del direttore dei lavori Arch. Pasquale Miele, che tra qualche anno potrebbe costringere il Comune a rifare la sede stradale sperperando altro denaro pubblico.
Nella relazione tecnica della variante apportata al progetto e approvata dall’amministrazione Di Bernardo ( delibera di giunta n.37 del 18/10/2019 ) è allegato il “verbale di concordamento nuovi prezzi” nel quale sono riportati i costi al mq per “la rimozione dei basolati” e al mc della demolizione di fondazione stradali di qualsiasi tipo“. Ciò lascia intendere quindi, che la rimozione della vecchia pavimentazione era un’operazione prevista e che andava fatta.
Di solito la pavimentazione stradale è costituita da più strati sovrapposti realizzati con materiali differenti. Ciò perché ciascuno strato assolve a delle funzioni specifiche e pertanto presenta caratteristiche peculiari. Il Direttore dei Lavori Arch. Miele, dovrebbe indicare alla cittadinanza la normativa tecnica in materia che giustifica la scelta effettuata per il pacchetto di pavimentazione per il rifacimento della sede stradale del centro storico, ovvero quella di porre uno strato di asfalto sulla preesistente pavimentazione in cubetti. Tuttavia senza avventurarci in ulteriori tecnicismi, chi sicuramente dovrebbe conoscere la verità su tutta la vicenda è chi oggi tace, ovvero l’ex primo cittadino Gianco Di Bernardo e l’ex presidente della commissione ai lavori pubblici Peppe Ricciardi. E’ questa politica, che ha consentito questo scempio del centro storico, che oggi deve delle spiegazioni alla città. Non è ammissibile il loro sfuggire alle responsabilità con dichiarazioni al limite del ridicolo su una questione cosi delicata che ha già esposto l’Ente ad un contenzioso per la vicenda della Project Area, sperando che fino alla fine dei lavori non venga fuori altro.
Giovanna Scarano